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Lunedì 11 febbraio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
ALBERT NOBBS
(Irlanda 2011) di Rodrigo Garcia dur. 113'
con Glenn Close, Mia Wasikowska, Aaron Johnson, Janet Mc Teer
Siamo nell'Irlanda del diciottesimo secolo. Albert Nobbs è migliore dei camerieri che lavorano in un albergo di Dublino. La sua vita è totalmente dedicata a svolgere la sua professione il meglio possibile, in modo da poter guadagnare il denaro necessario per aprire in futuro una sua attività commerciale. Albert Nobbs ha però un segreto: è una donna… [MYmovies]
Premi:
Vincitore di 9 premi internazionali (più 26 nomination) tra cui 3 nomination agli Oscar (trucco, attrice protagonista, attrice non protagonista) e tre ai Golden Globes.
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Così la critica:
Alberto Crespi (L'Unità)
Ruolo dimesso e metaforico, quello di una donna povera e maltrattata che nella Dublino dell'Ottocento riesce a sopravvivere fingendosi uomo. In vesti maschili riesce ad ottenere un rispettabile impiego come cameriere in un albergo di lusso (...). Ispirato ad un racconto di George Moore, “Albert Nobbs” è doppiamente metaforico: racconta la dolorosa condizione della donna e i rituali di un mondo rigidamente diviso in classi.
Andrea Chimento (Il Sole 24 Ore)
Il poco conosciuto regista colombiano Rodrigo García riesce a ottenere buoni risultati grazie a un'efficace messa in scena, perfettamente scandita da un preciso lavoro di montaggio, e a un'ottima direzione di attori davvero in stato di grazia: dall'esperto Brendan Gleeson alla giovane Mia Wasikowska. Seppur l'intero cast funzioni da manuale, non si può che rimanere entusiasti della straordinaria performance di Glenn Close, nei panni della protagonista, che fin dal primo sguardo riesce a trasmettere la profonda solitudine del suo personaggio.
Paolo Mereghetti (Corriere della Sera)
Lo scontro tra identità sessuali diventa anche scontro con le convenzioni e poi lotta “darwiniana” con la propria origine di classe in un mondo dove la povertà e la solitudine finiscono per rivelarsi i veri incorruttibili guardiani delle proprie prigioni.
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RODRIGO GARCIA Bogotá (Colombia), 1959
Figlio del premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez, Rodrigo García nasce in Colombia nel 1959 ma trascorre l'infanzia a Città del Messico. Quindi, si trasferisce negli Stati Uniti, dove si diploma all'American Film Institute. Esordisce come assistente alla fotografia, diventando poi un apprezzato direttore della fotografia. Nel 2000, scrive e dirige “Le cose che so di lei”, ottenendo il premio Un Certain Regard al Festival di Cannes: cinque vicende che “si intersecano le une nelle altre con tocchi intelligenti e sensibili. Un'opera segnata da un ottimo equilibrio e impreziosita da una direzione sobria, ma decisa” (Rossi, SegnoCinema). Per la televisione, lavora come sceneggiatore-regista di “Fathers and Sons” (2004), quindi dirige vari episodi delle serie “The Sopranos” e “Six Feet Under”. Nel 2005 torna alla regia cinematografica con “9 vite da donna”, “Nove, folgoranti, ritratti di donne, colte in tempo reale in un momento della loro vita” (Delmiglio). Al festival di Locarno il film si aggiudica il Pardo d’oro e il premio per la miglior attrice all’intero cast. Il successivo “Passengers” (2008) è un clamoroso passo falso su un terribile incidente aereo e l'ineluttabile, disperato, senso di colpa e straniamento dei sopravvissuti.
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