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Lunedì 18 Dicembre Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
AGNUS DEI
(Polonia, 2016) di Anne Fontaine – dur. 115’
con Lou de Laage, Agata Buzek, Agata Kulesza, Vincent Macaigne, Joanna Kulig.
Polonia 1945. La giovane dottoressa Mathilde, aiuto medico presso un ospedale da campo francese, riceve un giorno una pressante richiesta d’aiuto da parte di una suora. Condotta al convento, si trova davanti ad una situazione drammatica: sette suore stanno per partorire in quanto vittime di violenza da parte dei soldati dell’Armata Rossa e a loro non resta che la vergogna e il disonore.
Premi:
Vincitore di 3 premi internazionali più 10 nomination.
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Così la critica:
Massimo Lastrucci (CIAK)
Les innocentes (così in originale) è stato scritto dalla nipote di Madeleine Pauliac, protagonista della scabrosa vicenda. Anne Fontaine – già altrove attrice e poi regista di articolate commedie come Il mio migliore incubo! (2011) e Gemma Bovery (2014), la mette in scena con un encomiabile senso del pudore e del decoro, facendo da una parte prevalere comprensione e partecipazione emotiva di fronte anche agli sviluppi più aspri, dall’altra accompagnando il confronto tra la francese, comunista e non credente – aiutata anche da un medico ebreo appassionato e pungente – e le consorelle (tra cui spicca la complessa maturità di suor Maria: “La fede è ventiquattro ore di dubbio e un minuto di speranza”) con una felice predisposizione verso i sentimenti più nobili. Un film che fa bene al cuore, cui le interpreti, tra cui spicca la freschezza di Lou de Laage (in Italia ha recitato al fianco di Juliette Binoche ne l’Attesa di Piero Messina), donano una partecipazione convinta e mai scomposta.
Marianna Cappi (Mymovies)
…Anne Fontaine, che da sempre racconta storie di donne, supera questa volta la dimensione individuale per approcciare quella collettiva, non solo perché si immerge nella vita di comunità del monastero con la sua drammaturgia di caratteri differenti, differenti motivazioni, paure e gerarchie, ma perché, sollevando il velo su una prassi di guerra tanto atroce quanto purtroppo comune, parla di ciò che non può essere ignorato da nessuno, nemmeno nel nome del pudore o della presunta protezione (ed è questo concetto ad essere tradotto , nel film, nella vicenda tragica della madre superiora).
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ANNE FONTAINE
Lussemburgo, 15 luglio 1959
Studia Filosofia, quindi si dirige verso la danza e la scrittura teatrale. A partire dagli anni '80 è attrice cinematografica e nel 1992 dirige il suo primo lungometraggio, 'Les histoires d’amour finissent mal en general', vincitore del prestigioso Premio Jean Vigo. Un esordio che contiene già tutto il cinema della regista: vitalità dei personaggi e dialoghi brillanti nell'ambito della tipica commedia francese. Come i successivi 'Augustin' (1994, “diretto con brio, senza nessun vezzo registico”), 'Nettoyage à sec' (1997, Osella d'oro per la migliore sceneggiatura al festival di Venezia), ‘Nathalie’ (2003, un girotondo erotico, piccolo borghese e molto francese), 'Entre ses mains' (2005). A partire da 'Coco avant Chanel' (2009) il suo cinema però comincia a perdere colpi, risultando “banale”, “prevedibile” ('Il mio migliore incubo!’, 2011), addirittura “confezionato come uno spot” (‘Two Mothers’, 2013). Reduce da “pessimi film”, l'anno successivo realizza 'Gemma Bovery' (2014), lavoro più in linea con il suo passato da regista attenta alle complicazioni sentimentali.
‘Agnus Dei’ è il suo quindicesimo lungometraggio.
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