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Lunedì 21 maggio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
IL DOTTOR STRANAMORE, OVVERO: COME IMPARAI A NON PREOCCUPARMI E AD AMARE LA BOMBA
(Gran Bretagna, 1964) di Stanley Kubrick – dur. 94'
Con Peter Sellers,George G,Scott,Sterling Haiden,Slim Pickens,Peter Bull.
La situazione mondiale precipita quando un generale dei comandi strategici americani, impazzito, dà il via al piano d’attacco atomico contro l’Unione Sovietica.
Premi:
Vincitore di 13 premi internazionali più 11 nomination, tra i quali 4 nomination all’Oscar (Film, Attore protagonista, Regia, Sceneggiatura non originale) e 3 BAFTA (Miglior scenografia britannica, Miglior film britannico, Miglior film). Film iscritto al National Film Registry degli Stati Uniti. 55° nella classifica Top250 dei film più votati di tutti i tempi su IMDB.
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Così la critica:
Fernaldo Digiammatteo (Nuovo dizionario universale del cinema)
Commedia nera, fantapolitica, risolta nei toni di una satira iperbolica e beffarda sul militarismo e la follia della guerra fredda. L’apocalisse atomica è trasformata in farsa, con procedimenti che evocano, esaltandolo, il realismo fantastico di Lolita. Una danza macabra dove Peter Sellers sostiene tre ruoli (il terzo è quello di un ufficiale della RAF) con una serie di episodi affidati in buona parte al talento istrionico del triplice protagonista. La conversazione al telefono del presidente Sellers col premier sovietico rimane un piccolo classico dell’umorismo.
Bill Krohn (biografia di Stanley Kubrick)
Il film è una meteora che fonde il realismo del documentario e la commedia grottesca per dipingere i membri dell’establishment politico-militare americano come folli e imbecilli, portando per la prima volta sullo schermo il tipo di satira resa popolare dalla rivista Mad.Kubrick diventa d’improvviso come una delle tante rock star ,un eroe per la generazione del Vietnam ,che quattro anni dopo, avrebbe assistito a un esperimento ancora più audace.
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STANLEY KUBRICK
New York, 28 luglio 1928 – St.Albans, 7 marzo 1999
“Andavo al cinema a vedere qualsiasi cosa, ma erano i film brutti che mi incoraggiavano a iniziare la carriera. Continuavo a vedere film orrendi e a dirmi: Non ne so niente di come si fanno i film, ma non potrò mai far niente di peggio di questo”.
Per la sua espressività lontana dai canoni hollywoodiani, Kubrick è uno dei maggiori cineasti della storia del cinema. Ha diretto in totale 13 lungometraggi, con cui ha esplorato con grande successo di critica e pubblico un vasto numero di generi cinematografici, senza mai farsi dominare dalle convenzioni: dal bellico (‘Orizzonti di gloria’, ‘Full Metal Jacket’) al noir (‘Il bacio dell’assassino’) e al thriller (‘Rapina a mano armata’), dallo storico (‘Barry Lyndon’) al peplum (‘Spartacus’), dalla commedia nera (‘Lolita’) alla satira politica (‘Il dottor Stranamore’), dalla fantascienza più classica (‘2001: Odissea nello spazio’) a quella sociologica (‘Arancia meccanica’), dall’horror (‘Shining’) al dramma psicologico (Eyes Wide Shut’).
“L'uomo non è un nobile selvaggio – ha detto. È piuttosto un ignobile selvaggio. È irrazionale, brutale, debole, sciocco, incapace di essere obiettivo verso qualunque cosa che coinvolga i propri interessi. Questo, riassumendo. Sono interessato alla brutale e violenta natura dell'uomo perché è la sua vera rappresentazione. E ogni tentativo di creare istituzioni sociali su una visione falsa della natura dell'uomo è probabilmente condannato al fallimento”.
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