FORUM

STAGIONI PRECEDENTI

2021 - 2022
2020 - 2021
2018 - 2019
2017 - 2018
2016 - 2017
2015 - 2016
2014 - 2015
2013 - 2014
2012 - 2013
2011 - 2012
2010 - 2011
2009 - 2010
2008 - 2009
2007 - 2008
2006 - 2007
2005 - 2006
2004 - 2005
2003 - 2004
2002 - 2003



STAGIONE

NOVEMBRE
06 Il medico di campagna
13 Easy - un viaggio facile facile
20 Manchester by the sea
27 Ritratto di famiglia con tempesta

DICEMBRE
04 A ciambra
11 Your name
18 Agnus dei

GENNAIO
08 Sulla via lattea
15 L’altro volto della speranza
22 Paterson
29 L’ordine delle cose

FEBBRAIO
05 La ragazza senza nome
12 Il cliente
19 Inferno
26 A casa nostra

MARZO
05 Libere disobbedienti innamorate
12 Il cittadino illustre
19 Oltre il giardino
26 La tenerezza

APRILE
09 Jackie
16 Libere

MAGGIO
07 Virgin mountain
14 E’ solo la fine del mondo
21 Il dottor stranamore
28 Sieranevada

GIUGNO
04 Vi presento Tony Erdmann

Cineforum> 2017-2018> Ritratto di famiglia con tempesta ||Stagioni precedenti
Lunedì 27 Novembre Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
RITRATTO DI FAMIGLIA CON TEMPESTA

(Giappone, 2016) di Kore-eda Hirokazu – dur. 117’
con Abe Hiroshi, Maki Yoko, Yoshizawa Taiyò, Kiki Kilin.

Tokyo, tempo presente. Ryota è uno scrittore fallito che per mantenere l’ex moglie e il figlio e per far fronte ai debiti di gioco lavora come investigatore privato per un’agenzia. Insoddisfatto e irrisolto, durante la visita all’anziana madre alla periferia della città, l’uomo sarà bloccato con moglie e figlio da una tempesta. Questo imprevisto lo costringerà a confrontarsi con i suoi insuccessi personali e relazionali.

Premi:
Vincitore di 1 premio internazionale più 7 nomination.

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Marzia Gandolfi (Mymovies)
Eroe avvilito e romanzesco, il protagonista di Abe Hiroshi rimanda ad una indecisione dello spirito e a una indecidibilità del corpo. Nondimeno, incarna la nascita di un padre, ribadendo nel cinema di Kore-eda il sentimento di paternità come coscienza affettiva che si apprende. Come Father and son, After the Storm dimostra che non si diventa padri da soli, c’è sempre un bambino a insegnare l’amore, è sempre lo sguardo di un bambino a fare di un uomo un padre. Perché la paternità non si stabilisce immediatamente con la nascita ma si costruisce nel tempo.

Simone Emiliani (Cineforum)
Il cinema di Kore-eda balla sottilmente tra il dramma e le forme di una commedia leggera. La giornata di Ryota con il figlio ha momenti esilaranti come l’acquisto degli scarpini da calcio che vengono intenzionalmente rovinati per poterli così pagare meno. Lì si avverte l’inadeguatezza di Ryota davanti alla normalità del rapporto padre-figlio, che diventa invece qualcosa di straordinario, e la tentazione impossibile di trasformarsi in qualcos’altro. Sono tutte geometrie che intrecciano i rapporti del personaggio principale anche con la madre e l’ex moglie, protagonisti tutti e tre di un folgorante momento: i due parlano seduti per terra, quando arriva la tempesta sono come intrappolati, mentre la madre prepara da mangiare. …..Un tempo provvisorio, sempre sul punto di fuggire , un momento di serenità e di pace che appena ci si rende conto è già passato. La magia del cinema, dello sguardo di Kore-eda, sta nell’attraversarlo consapevolmente in uno stato continuamente sospeso tra allegria e tristezza, dove la visione diventa esperienza, memoria di un’esistenza. Quella propria.
HIROKAZU KORE-EDA
(Tokyo, Giappone, 6 giugno 1962)

Regista, sceneggiatore, romanziere e produttore. Dopo la laurea fa esperienza presso la TV Man Union dirigendo documentari, cortometraggi e spot pubblicitari. È centrale nel suo cinema il tema dei legami personali e di quelli familiari in particolare. Nei suoi lungometraggi (l’esordio avviene nel 1995 con ‘Maborosi’) affronta anche i temi della memoria e dell’elaborazione del lutto. La notorietà internazionale arriva nel 1998 con ‘After Life’, favola metafisica sul passaggio dalla vita alla morte, durante il quale i protagonisti sono invitati a portare solo un ricordo, lasciando tutti gli altri. Nel seguente 'Distance' (2001) il regista descrive il dolore e la vergogna di una famiglia di un bioterrorista morto in un'azione suicida. Un tema doloroso come quello di 'Nobody Knows' (2004), incentrato sulla vicenda (vera) di quattro bambini, tutti di padre diverso, abbandonati dalla loro madre completamente irresponsabile. Se nei lavori successivi - 'Hana' (2006), 'Still Walking' (2008), 'Air Doll' (2009, tratto da un celebre manga) e 'The Days After' (2011) – Kore-eda si avvicina a una produzione più commerciale, con ‘Father and Son’ (2013) e ‘Little Sister’ (2015) il regista giapponese ritorna a scavare a fondo nell'animo umano per cercare quelle ragioni autentiche che determinano i legami.
Foto del regista
TORNA SU