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Lunedì 28 maggio EVENTO SPECIALE SOLO DUE SPETTACOLI Ore 16:15 - 20:15
SIERANEVADA
(Romania, Francia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Macedonia, 2016) di Cristi Puiu – dur. 173'
Con Mimi Branescu, Barbu Balasoiu, Judith State, Tatiana Lekel.
Lary, un neurologo all'apice della carriera, va con la moglie a Bucarest per una riunione commemorativa in onore del padre, morto quaranta giorni prima. In attesa che giunga il prete, gli ospiti discutono di argomenti vari e in particolar modo degli eventi post 11 settembre. Le opinioni sono molto accese e Lary cerca di calmare gli animi ma, quando tutto sembra sistemarsi, la situazione prende una piega imprevista.
Premi:
Vincitore di 14 premi internazionali più 15 nomination, tra i quali 6 Gopo (Miglior montaggio, Miglior film, Miglior regia, Migliore attrice protagonista, Migliore attrice non protagonista, Miglior sceneggiatura). In concorso al Festival di Cannes.
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Così la critica:
Gianluca Arnone (Cinematografo.it)
Il tono affettuoso e la straordinaria vividezza delle scene (Puiu ci fa stare li’ con loro, tenendo sempre la mdp ad altezza del volto) sottolineano la cifra autobiografica del materiale, sistemato da una sceneggiatura dal meccanismo quasi perfetto e di indiscutibile autenticità. (…) Se la famiglia è il cuore del film, la credenza (qualunque cosa essa significhi: da Dio alle verità ufficiali del governo) è il tema sotterraneo. Fosse durato mezz’ora di meno non si sarebbe offeso nessuno. Ma Puiu lavora attraverso la durata perché sa aspettare che le cose vengano a lui, e a noi.
Chiara Borroni (Cineforum.it)
Il film di Cristi Puiu inizia, naturalmente, con un lungo piano sequenza in esterni; resta lontano dai personaggi che parlano, si muovono, parlano, vanno, ritornano ma nulla si capisce realmente di quello che si stanno dicendo, di chi siano e di cosa stiano facendo. E in fondo non importa. Lì fuori, per strada, inizia quella magnifica coreografia che è Sieranevada (con una r sola).
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CRISTI PUIU
Bucarest, 3 aprile 1967
Ottiene i primi riconoscimenti internazionali come pittore e non ha mai abbandonato questa vocazione artistica. Nel cinema si distingue fin dai primi premiatissimi corti ed esordisce nel lungometraggio con ‘Marfa si banii’ (2001), facendosi notare “per l'autenticità, la profondità e la ricchezza di una storia quotidiana e per lo humour brillante”. Il successivo ‘Moartea Domnului Lazarescu’ (2005) racconta una storia di malasanità “che inchioda alla poltrona per due ore e mezzo con l’odissea di un anziano ubriacone nella notte di Bucarest. Con lunghi piani sequenza e felici intuizioni di sceneggiatura è una delle rivelazioni dell’anno, coinvolgente e commovente anche in un contesto lugubre”. La storia di ‘Aurora’ (2010, il suo terzo lungo) è quella dei due giorni nella vita di un ingegnere turbato dal divorzio con la moglie e rancoroso verso i suoceri: “un ritratto disperato e impietoso in cui brillano persino alcuni frammenti d’ironia” (Rossi, Cineforum). Nel 2014 partecipa al film collettivo 'Les ponts de Sarajevo', in cui tredici registi di diversa provenienza e generazione provano a fare una riflessione sulla città slava.
‘Sieranevada’ è il suo quinto lungometraggio.
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