|
|
Lunedì 14 maggio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
É SOLO LA FINE DEL MONDO
(Canada, Francia, 2016) di Xavier Dolan – dur. 95'
Con Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux, Vincent Cassel, Marion Cotillard.
Dopo dodici anni di assenza, Louis, giovane scrittore di successo torna a trovare la sua famiglia per comunicare una notizia importante. Ad accoglierlo trova il grande amore di sua madre e dei suoi fratelli, ma l'evento diventa un'occasione in cui emergeranno non solo i più profondi sentimenti ma anche le questioni irrisolte e i dubbi accumulati nel tempo.
Premi:
Vincitore di 11 premi internazionali più 24 nomination, tra i quali il Gran premio della giuria e il Premio della giuria ecumenica al Festival di Cannes e 3 César (Miglior attore, Miglior montaggio, Miglior regia).
|
|
|
|
|
Così la critica:
Fulvia Caprara (La Stampa)
"(...) appassionante esercizio di stile dove regia, montaggio, uso della musica e direzione degli attori (il gotha della cinematografia francese, da Vincent Cassel a Marion Cotillard, da Léa Seydoux a Nathalie Baye) compongono un inno al cinema-cinema, quello capace di scrivere emozioni con la macchina da presa (...).
Maurizio Porro, (Corriere della Sera)
"Dramma da camera alla Pinter, con una sceneggiatura sopraffina nella sinfonia di rimorsi e rancori, atmosfera di ossessiva malinconia post Cechov. Il canadese Xavier Dolan aggiunge un tassello contro la famiglia tenendosi ancorato a uno stile tradizionale e non isterico in complicità col magnifico cast: Gaspard Ulliel, ammalato di solitudine fra Nathalie Baye, Vincent Cassel, Cotillard e Seydoux, voci soliste di un pezzo di vita che va al macero.”
Giorgio Carbone, (Libero)
"Piacerà a chi da decenni rimpiange il cinema perduto dei Bergman e dei Bresson e ora si trova finalmente un film girato in paradiso come quello dei grandi antenati. A nemmeno 30 anni il canadese Dolan sembra avere imparato tutto, dai tempi drammaturgici alla direzione degli attori a una sceneggiatura meritevole di essere pubblicata a parte."
|
XAVIER DOLAN
Montréal, Canada, 20 marzo 1989
“È cresciuto sotto il sole grigio del Canada, l'inquieto talento di Xavier Dolan, regista (e attore) che ama raccontare il male di vivere e la ricerca (ardua, forse impossibile) della felicità” (Carabba).
Dopo esperienze di attore cinematografico e televisivo, Dolan debutta nel 2009 (a vent'anni) come regista con 'J'ai tué ma mère': premiato a Cannes “descrive la ribellione quotidiana dell’adolescente che anela a una vita d’artista, ma è costretto a fare i conti con le esigenze quotidiane e con le abitudini borghesi della madre. Un film come un grido, tra incomprensioni e slanci, per affermare che a sedici anni si ha ancora il mondo in tasca” (Fegatelli). Visto a Venezia, 'Tom à la ferme' (2013) “è un enigmatico thriller del cuore” (Porro) in cui un pubblicitario di successo (lo stesso Dolan) si presenta al funerale del fidanzato morto nella fattoria di campagna della famiglia che niente sapeva dell'amore segreto. Nel 2014 Dolan sforna 'Mommy', mettendo d'accordo la critica che grida unanime al capolavoro. Fuori dal coro, Fornara annota su Cineforum che “il nuovo si riduce a un ingombrante esercizio” e che il regista canadese "sembra già vecchiotto al quinto film e a 25 anni”.
‘Juste la fin du monde’ è il suo sesto lungometraggio.
|
|
|
|
|
|