|
|
Lunedì 11 Dicembre Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
YOUR NAME
(Giappone, 2016) di Makoto Shinkai – dur. 106’ - Animazione
Un giorno Mitsuha, ragazza che vive a Itomori, sogna di essere un ragazzo che vive a Tokyo. Taki, ragazzo di città, a sua volta sogna di essere una ragazza in un paesino tradizionale in montagna. Presto scopriranno che l'esperienza di vivere nel corpo dell'altro è reale. E la ricerca dell'altro da sé, di cui è impossibile ricordare il nome, diverrà un'ossessione.
Premi:
Vincitore di 10 premi internazionali più 11 nomination, tra i quali il premio Anima’t al Festival di Sitges, 1 LAFCA (Miglior film d’animazione) e 3 Japan Academy Awards (Miglior colonna sonora, Miglior sceneggiatura, Premio del pubblico). 84° nella classifica dei film più votati di tutti i tempi su IMDB.
|
|
|
|
|
Così la critica:
Ilaria Feole (FilmTV)
Accompagnato dal fragore di un successo da capogiro (è il quarto film più visto di sempre in Giappone e il maggiore incasso globale per un anime), “Your Name” somiglia ai corpi inquieti e mutevoli dei suoi protagonisti adolescenti: cresce rapidamente e cambia fattezze, raggiungendo una complessità insospettabile. (…) Dietro il romanticismo fantasy di una storia d’amore colma di grazia c’è la rappresentazione accurata di un Giappone dalle due anime, ritratto con dovizia di dettagli senza allentare la tensione di un racconto che rivela per gradi la sua natura fantascientifica e struggente. Sulla trama incombe l’eco apocalittica - ma trasfigurata in visioni di bellezza stordente - del terremoto e dello tsunami che nel 2011 hanno devastato il paese, così che la ricerca di senso, la presa di coscienza e l’onere della responsabilità sono sì il percorso dei giovani protagonisti, ma anche la rappresentazione delle ferite di una nazione.
Emanuele Sacchi (MYmovies)
Nella prima metà del film, Shinkai si avvale di un registro leggero: i ragazzi imparano a conoscere i corpi altrui e a sviluppare un sentimento che assomiglia sempre più all'amore (…). La svolta drammatica che seguirà (…), mescola le carte e chiarisce l'intento di Shinkai, che dalla minuscola vicenda di Mitsuha e Taki arriva a sondare misteri universali e insieme estremamente "locali". Il contrasto tra tradizione e modernità, tra campagna e metropoli, tra riti millenari e il dominio degli smartphone, viene evidenziato e scandito da porte scorrevoli che Shinkai sceglie di riprendere perpendicolarmente, da una visuale opposta a quella consueta. Come a raccontare la storia più semplice possibile, quella di un amore che nasce e di due sconosciuti che tali non sono più, nella maniera più peculiare, fantasiosa e contemporanea che si possa immaginare. Miyazaki Hayao non ha eredi e forse è sciocco ostinarsi a cercarne. Shinkai Makoto è innanzitutto Shinkai Makoto: una voce nuova, originale, unica.
|
MAKOTO SHINIKAI
Kouni, prefettura di Nagano, Giappone, 9 febbraio 1973
“Hayao Miyazaki è un’enorme fonte d’ispirazione. Lui e il suo team hanno praticamente creato quello che l’animazione giapponese è oggi. È impossibile non essere influenzati dal suo lavoro. Ho visto ‘Laputa’ da ragazzino. È stato il primo film che sono andato a vedere con la mia paghetta ed è stato magnifico. Non esisteva niente che gli somigliasse. Non è che voglia fare film simili ai suoi, ma vorrei riuscire a suscitare le stesse emozioni che lui riesce a suscitare nelle persone, me compreso” (M.S., 2017).
“Makoto Shinkai non sarà Miyazaki, ma è bravissimo a far emozionare” (Bignante).
Dopo la laurea in letteratura giapponese, Shinkai si occupa di grafica per videogiochi e realizza un cortometraggio animato, ‘Lei il gatto’, con cui vince diversi premi. Con il low budget ‘Voices of a Distant Star’ (2002) si fa notare dalla critica, stupendo per la sua capacità di realizzare da solo le varie fasi produttive dell'animazione. I successivi film (‘Oltre le nuvole’, ‘5 cm per second’, ‘Viaggio verso Agartha’, ‘Il giardino delle parole’) aumentano la popolarità di Shinkai, conquistando numerosi premi e rendendolo uno dei registi più apprezzati della sua generazione, con molti che iniziano a considerarlo il nuovo Hayao Miyazaki.
|
|
|
|
|
|