|
|
Lunedì 11 Maggio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
SARAH & SALEEM - LÀ DOVE NULLA È POSSIBILE
The Reports on Sarah and Saleem
(Germania/Olanda/Palestina 2018) di Muayad Alayan - dur. 132'
Con Adeeb Safadi, Hanan Hillo, Ishai Golan
Sarah, israeliana, gestisce un bar a Gerusalemme, ha una figlia piccola di nome Flora e un marito nell’esercito. Saleem, palestinese, fa consegne di pane, ha una moglie incinta e problemi ad arrivare a fine mese. I due s’incontrano, si piacciono, intraprendono una relazione clandestina che si consuma con cadenza settimanale nel furgone di lui. Basta una rissa in un pub a Betlemme ad accendere la miccia, ne esploderà un’indagine più politica che privata in cui tutti sono contemporaneamente colpevoli e innocenti. (Raffaele Meale, Quinlan.it).
Premi:
Vincitore di 7 premi internazionali più altre 7 candidature.
|
|
|
|
|
Così la critica:
Andrea Giovalè (Cinematografo.it)
Il film sorprende per eleganza e precisione: dopo un breve parabolico flash forward, ci presenta la vicenda per ciò che è, nuda e cruda. Un piccolo imprevisto mette in moto una serie di eventi che, stavolta sì, dipingeranno gli incontri di Sarah e Saleem come frutto di intrighi politici e spionaggio militare, da una parte e dall’altra. Ma il pubblico conosce la verità: non c’è eroismo in questa storia e d’amore, forse, ne è rimasto appena un briciolo.
Cristina Tenca (Cinematographe.it)
Ispirato a fatti realmente accaduti, Sarah e Saleem è la riconferma di una cinematografia sempre più ricca e con più voce nel panorama israeliano moderno (…). Con un approccio mirabilmente obiettivo e scevro di giudizio, il regista racconta una trama che non avrebbe nulla di interessante se ambientata in qualsiasi paese occidentale: due persone stressate dalla propria routine che iniziano una relazione fisica. Ma è l’essere ambientata a Gerusalemme che cambia le carte in tavola: la città stessa è la reale protagonista, viene rappresentata come un perfido burattinaio che illude i propri cittadini, gli fa credere di poter decidere, ammira le loro mosse e alla fine li distrugge, quando meno se lo aspettano.
|
MUAYAD ALAYAN
(Palestina) 1985
Regista e direttore della fotografia palestinese. Dopo aver completato gli studi a San Francisco, Alayan torna in Palestina con il sogno di fare cinema di e sui palestinesi. Co-fondatore della Palcine Productions, un collettivo di registi e artisti audiovisivi con sede a Gerusalemme e Betlemme, è attivo come insegnante di cinematografia presso diverse istituzioni accademiche e organizzazioni in Palestina. Dopo un paio di corti, nel 2012 si fa notare con il documentario 'Sacred Stones’, in cui pone l'attenzione sui rischi per l'ambiente e la salute derivanti dal settore minerario palestinese della pietra. 'Amore, furti e altri guai' (2015) è il suo primo lungometraggio di finzione: un ottimo debutto che racconta la coabitazione tra un ladro e un soldato israeliano trovato imbavagliato nel cofano dell’auto appena rubata. ‘Sarah & Saleem’ è il suo secondo lungometraggio.
|
|
|
|
|
|