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Lunedì 30 Marzo Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
IL GIOCO DELE COPPIE
Doubles vies
(Francia 2018) di Oliver Assayas - dur.108’
Juliette Binoche, Guillaume Canet, Christa Theret, Vincent Macaigne, Nora Hamzawi,Pascal Greggory
Alain è un inquieto che ama Selena ma la tradisce con la sua assistente, che odia l’ultimo libro di Leonard ma lo pubblica, che ama le vecchie edizioni ma ragiona sull’Espresso Book Machine. Leonard è uno scrittore confidenziale che ama sua moglie ma la tradisce con Selena; depresso e lunare scrive da anni lo stesso libro ed è narcisisticamente incompatibile con la sua epoca. In un mondo diventato virtuale, conversano, mangiano, bevono e fanno (sempre) l’amore.
Premi:
Candidato a 6 premi internazionali; in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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Così la critica:
Paolo Mereghetti (Corriere della Sera)
Oliver Assayas affronta un tema a rischio dibattiti – come sarà il futuro della cultura nell’era di internet e dei blog - con le armi della leggerezza e il risultato non ha niente da invidiare alle migliori commedie di Woody Allen. I discorsi, gli scontri, le peripezie diventano le pedine di un gioco elegante e intelligente, mai noioso e spesso divertente che dice cose interessanti su quello che potrà portare all’arte (ma anche alla vita) l’incombente immaterialità.
Pietro Masciullo (SentieriSelvaggi.it)
Oliver Assayas illumina ancora una volta la miracolosa capacità del regista francese di fondere i più urgenti quesiti teorici del XXI secolo agli atemporali sentimenti umani che li trascendono. Al di là dell’analogico o del digitale, della carta o degli e-book, della pellicola o dei pixel, dei matrimoni o delle doppie vite, noi crediamo ancora a uno sguardo che possa unire una persona che parla, filma, canta (o ama) con un’altra persona che ascolta, legge, guarda, sente (o ama)? Perché se quella credenza riuscirà in qualche modo a sopravvivere, allora “le cose che meritano di essere dette” troveranno ancora i giusti supporti per esprimersi. Questo è reale.
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OLIVIER ASSAYAS
Parigi, (Francia), 1955
"Orchestrati secondo uno stile inconfondibile, i suoi film trasudano una libertà espressiva che non si lascia mettere a regime da prese di partito linguistiche, una libertà che attiva l’occhio e scioglie il cuore, a testimonianza dell’affinità elettiva tra questo impuro cinema di poesia e i fasti della Nouvelle Vague. Senza argini geografici, sconfinato come lo spazio della musica, il suo è un cinema dal respiro intercontinentale" (Costantino, Cineforum). Inoltre "più di ogni altro, dopo aver attraversato le turbolenze dell’onda lunga lasciata dal passaggio di una Nouvelle Vague ormai mitica e ingombrante, Assayas ha saputo prendere dalla sua eredità ciò che poteva servire a mostrare le spume di superficie e i mulinelli profondi delle correnti di oggi, attraverso opere che sono un bagaglio essenziale per chi pensa che con il cinema si possa ancora esplorare la realtà che ci sta intorno" (Piccardi, Cineforum). Un essenziale elenco dei suoi lavori non può non comprendere 'Desordre' (1986, il suo esordio), ‘Paris s’eveille’ (1992), 'Une nouvelle vie' (1993), ‘Irma Vep’ (1996), 'Clean' (2004), la serie televisiva 'Carlos' (2010), ‘Qualcosa nell'aria’ (2012). ‘Sils Maria’ (2014) e ‘Personal Shopper’ (2017). ‘Il gioco delle coppie’ ‘ il suo sedicesimo lungometraggio.
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