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Lunedì 2 Marzo Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
BORDER - CREATURE DI CONFINE
Gräns
(Svezia/Danimarca, 2018) di Ali Abbasi - dur.104’
Con Sten Ljunggren, Rakel Wärmländer, Matti Boustedt, Kjell Wilhelmsen, Jörgen Thorsson, Eva Melander, Eero Milonoff, Ann Petren
Tina è una doganiera con una dote particolare, riesce a fiutare (letteralmente) il passaggio di ogni malintenzionato. Avviene così che contribuisce a mettere la polizia sulle tracce di un terribile giro di pedofili. Allo stesso tempo, però, non riesce ad inquadrare un misterioso viaggiatore, Vore, al punto di innamorarsene.
Premi:
Vincitore di 17 premi internazionali più altre 24 candidature, tra i quali 1 candidatura ai Premi Oscar (Trucco), 1 premio Un Certain Regard (Film) al Festival di Cannes, 1 EFA (Supervisore agli effetti visivi) più altre 4 candidature.
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Così la critica:
Alberto Savi (Cineforum.it)
“Creature di confine”, riporta il sottotitolo italiano, e sono proprio i sottili confini la forza trainane del film. Prima di tutti il luogo, la dogana come confine per eccellenza attraverso cui individui entrano ed escono da una nazione, ambiente di lavoro nel quale Tina si trova ad avere a che fare con soggetti a lei “estranei”; a esso viene contrapposta la natura come suo habitat naturale lontano da occhi indiscreti e libero luogo di sfogo. La dogana e la foresta si fanno binomio “ambientale” di un contrasto più universale: il rapporto tra uomo e animale. Non solo nelle location, questo è anche estetico e caratteriale. (…) Tra umani-animali e animali-umani, “Border” rimane un film sulla scoperta di sé: uomo, animale o mostro che sia.
Roberto Nepoti, (La Repubblica)
Ci sono volute un'attrice svedese, un attore finlandese e un regista di origine iraniana per realizzare questo strano film, contenente elementi di "fantastico" ma ben radicato nella realtà. Ci si sente la cultura nordica dei troll e degli elfi (l'origine è un racconto di John Ajvide Lindqvist, detto "lo Stephen King scandinavo")? però ciò che importa al regista è interpellare lo spettatore sull'idea di normalità. Qual è la linea di frontiera tra umano e animale? Che cosa è bello e che cosa è brutto? Certo, accostarsi a un film come “Border” non è facile: ma chi lo fa ne sarà premiato da momenti di pura emozione.
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ALI ABBASI
Tehran (Iran), 1981
Dopo aver frequentato la Teheran Polytechnic University, si trasferisce in Europa per specializzarsi in architettura presso la Royal Academy of Sciences di Stoccolma. Nel 2007 si iscrive alla National Film School of Denmark, diplomandosi nel 2011 con il corto 'M for Markus'. Nel 2016 esordisce nel lungometraggio con 'Shelley', una riproposizione dei temi di ‘Rosemary’s Baby’. ‘Border’ è il suo secondo lungometraggio.
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