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Lunedì 09 Dicembre Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
DIDILI A PARIGI
Dilili à Paris
(Francia/Belgio 2018) di Michel Ocelot – dur. 95’
Film d’animazione con le voci di Chiara Fabiano, Alberto Franco, Chiara Colizzi, Emanuela Rossi, Angiola Baggi.
Nella Parigi della Belle Epoque, in compagnia del giovane ragazzo delle consegne, la piccola Dilili di origine kanak indaga sulla misteriosa scomparsa di alcune bambine. Lungo la strada, incontra uomini e donne straordinarie che le danno indizi, così come scopre sotto terra dei cattivi molto particolari. (FilmTV)
Premi:
Vincitore del Premio César come Miglior film d’animazione più altre 2 candidature a premi internazionali.
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Così la critica:
Marianna Cappi (MyMovies.it)
Con la consueta, straordinaria abilità, Ocelot fonde l'intento educativo con un'immaginazione galoppante, la realtà, del paesaggio parigino, e dei tanti personaggi illustri chiamati a raccolta, con la freschezza di uno sguardo nuovissimo, che non teme il confronto con le icone, perché possiede in quantità gentilezza e coraggio.
Fabrizio Tassi (Cineforum.it)
Parigi è una favola, ma reale. È la vera Parigi - fotografata per quattro anni da Ocelot – attraversata dai fantasmi animati di quel mondo fatato, e dallo sguardo acuto, vergine, pieno di curiosità della piccola Dilili, che ha la saggezza e l'impertinenza di Kirikù, quel modo insieme alieno e pieno di buonsenso, arcaico e modernissimo, di porsi di fronte al mondo e ai suoi problemi. L'effetto è stupefacente.
Valentino Saccà (Gli Spietati
“Dilili a Parigi” è anche un grande racconto di formazione dello sguardo, un'educazione sentimentale (mai sentimentalista) alla vita e all'arte, utile ai fini percettivi per poter recuperare quel senso di meraviglioso davanti al cinema che oggi si è praticamente atrofizzato in una visione piatta e compulsiva.
Giulia Lucchini (Cinematografo.it)
Un film femminista che sottolinea al tempo stesso il potere della cultura, che è la nostra forza. Per due ore torniamo bambini, ma subito dopo il film riflettiamo su alcune questioni importanti dei nostri tempi. Proprio per questo è un film magico e pedalando il dirigibile sogniamo insieme a Dilili un mondo migliore.
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MICHEL OCELOT
Villefranche-sur-Mer (Côte d’Azur, Francia), 1943
"Per formazione e carattere, Michel Ocelot è tra i pochi ad aver fiducia nella forza di evocazione del cinema animato. Ogni suo film, curato personalmente nei minimi dettagli, riesce a mettere in piedi un universo dalle forme visive davvero stupefacenti" (Chatrian, Cineforum). Trascorre gran parte della sua infanzia in Nuova Guinea ("Quando ero piccolo ero nero", ama ripetere il regista). Dopo aver studiato arte in Francia e negli Stati Uniti, inizia a lavorare in film di animazione campo a cui ha dedicato tutta la sua carriera. È autore di una trentina di cortometraggi e di sei lungometraggi. Nel 1998 il suo primo lungometraggio, 'Kirikù e la strega Karabà', è un piccolo capolavoro che "incanta per la magia della storia, per l’immagine pulita e il cromatismo caldo e seducente" (Zambetti, Cineforum). Nel 2000, riprendendo in parte alcuni suoi corti, realizza 'Principi e principesse', favola girata con la tecnica delle ombre cinesi. Nel successivo 'Kirikou et les betes sauvages' (2005) torna il simpatico protagonista del film d'esordio. 'Azur et Asmar' (2006) è per Chatrian "destinato a lasciare un segno duraturo”. Il racconto proietta lo spettatore in un passato fantastico in cui due ragazzi diversi per etnia e religione, crescono come fratelli in una Francia medievale dove i musulmani sono servi mal tollerati dai cristiani. 'Les Contes de la nuit' (2011) è "ancora una volta un raffinato gioco di ombre cinesi, basato su una raffinata cultura cinefila" (Di Lino). ‘Dilili a Parigi’ è il sesto lungometraggio di Ocelot.
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