Così la critica:
Roberto Nepoti (La Repubblica):
Che quello dell'esordiente Federico Bondi sia un "occhio cinematografico" ce lo dimostra l'inquadratura in cui appare per la prima volta Gemma: da lontano, attraverso il cristallo appannato di una macchina. Poco a poco faremo conoscenza con l' anziana signora e con la sua badante, la giovane Angela; poco a poco, il loro rapporto evolverà dalla diffidenza alla comprensione. Già in concorso a Locarno (che ha premiato la grande interpretazione della Occhini), “Mar Nero” è un bel film: sobrio; un po' dimesso, ma come è dimessa la vita vera; efficace nel raccontare le affinità tra persone di Paesi diversi mentre tanti si accaniscono ad additarne le differenze. (…) Co-sceneggiato dal regista e da Ugo Chiti, il film è ambientato alla vigilia dell' ingresso della Romania nell' Unione Europea.
Roberto Silvestri (Il Manifesto):
Il cineasta Federico Bondi (...) ci racconta, con semplicità, efficacia, e un umorismo (che ci ricorda “La vieille dame indigne”, un classico anni 60 del «filone Cocoon» ovvero come è arzilla, anarchica e imprevedibile chi gronda esperienza e vorrebbero rinchiuderla in ospizio) un'amicizia (difficile) tra due donne sole, Gemma e Angela. Una italiana, l'altra rumena; una pensionata, l'altra parrucchiera immigrata in regola; una vedova, l'altra innamorata di un uomo lontano, che va ancora in fabbrica «in barca», immergendosi in panorami «esotici» fatti di tonalità umide e carretti, cavalli e colori pastello scuri, brina e nebbia...
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