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Cineforum> Stagioni precedenti> Stagione 2009-2010
Lunedì 18 gennaio Uno sguardo sul genere: l'Horror
LASCIAMI ENTRARE
(Svezia 2008) di Tomas Alfredson – dur. 114’
con Kare Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl


Il rapporto adolescenziale tra Oscar, un giovane solitario e taciturno, e Eli, una bambina-vampira, sullo sfondo di una Stoccolma innevata e silenziosa. Un racconto di formazione mascherato da film gotico, una rivisitazione del genere horror ricca di passione e romanticismo. Un saggio sulla crescita, sull’innamoramento e su ciò che si è disposti a fare – e a dare – in condizioni estreme. (CinemaDelSilenzio)

Premi:
Vincitore di 56 premi internazionali (+11 nominations), tra cui il Saturn Award come Miglior Film Internazionale


GUARDA IL TRAILER
Altre risorse:
Festival di Sitges '08: Lasciami entrare [video]
, di Roberto D'Onofrio
Così la critica
Tirza Bonifazi Tognazzi (mymovies.it):

La periferia di Stoccolma, ritratta con realismo e puntualità, appare ancora più piccola, monotona e isolata grazie allo sguardo di Alfredson che si rivela abilissimo nel fotografare la provincia attraverso gli usi e i costumi di una manciata di personaggi secondari - alcolizzati nullafacenti, gattari e piccoli bulli - pur tenendo le camere puntate sull'infanzia. Declinando l'horror e scegliendo di non soffermarsi su dettagli sanguinosi (…), Alfredson mostra una delicatezza poco comune al cinema di genere trovando anche nella musica una formula per sottolineare il romanticismo piuttosto che incalzare la suspense. Aperto a innumerevoli chiavi di lettura, “Lasciami entrare” è un film che rispetta la tradizione orale vampiresca e ridefinisce la figura del vampiro contemporaneo.

Andrea Fornasiero (FilmTv):
Dall’omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist, un horror davvero prezioso, rigoroso, dettagliato, disturbante e originale. Un film che inquieta e che non ammicca a romanticismi in stile “Twilight”. Un racconto ricco di ambiguità, che non lascia scampo.

Valerio Caprara (Il Mattino):
Il pregio maggiore del regista Tomas Alfredson, degno erede di una grande tradizione scandinava del genere, è quello di disegnare i personaggi con una delicatezza degna di Truffaut, per poi immergerli in un'atmosfera nordica, glaciale e magica, come sospesa sugli inevitabili tormenti dei primi approcci tra i sessi. Tutte le componenti tecniche del film sono giocate al meglio, riuscendo così ad andare sempre al di là dei fatti raccontati...

ALFREDSON, Tomas – Stoccolma (Svezia), 1965
Attore e regista autodidatta svedese, proviene da una famiglia d'arte: padre e fratello sono entrambi registi. È autore di numerosi cortometraggi e film per la televisione. Molto conosciuto in patria e nel circuito indipendente, Alfredson lavora in televisione rivestendo vari ruoli, da montatore fino a partecipazioni come attore nella famosa sit-com svedese “Bert” (1994) di cui curerà per alcuni episodi la regia; nel 1995 ne dirigerà l’adattamento per il grande schermo: “Bert: the last virgin”. Il regista fa parte del gruppo di comici svedesi Killingangget, per i quali nel 2004 dirige la commedia dark “Four Shades of Brown”, vincitrice di premi internazionali.
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