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Lunedì 18 novembre Evento Speciale in collaborazione con Artwhere e Apertamente
Ore 16.15 20.15
DIARIO DI UN MAESTRO
(Italia 1972) di Vittorio De Seta - dur. 135'
Con Bruno Cirino, Massimo Bonini, Luciano Del Croce, Tullio Altamura
È la trasposizione cinematografica di una autentica esperienza che Albino Bernardini ha raccontato nel libro “Un anno a Pietralata”. Un insegnante cerca di recuperare i ragazzi di un quartiere romano povero, ma è osteggiato dai colleghi, che considerano antididattici i suoi sistemi, e dal direttore che alla fine dell'anno riesce a trovare il modo di allontanare il maestro scomodo. L'entusiasmo e l'affetto dei ragazzi dimostra all'insegnante che la ragione sta dalla sua parte. (Il Morandini)
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Così la critica:
Il Morandini:
In una scuola del Tiburtino la maggior parte degli allievi diserta le lezioni; un maestro decide di andare a cercarli e di sperimentare con loro un nuovo modo di fare scuola. Girato in 16 mm e realizzato dalla RAI che lo mandò in onda tra il febbraio e il marzo 1973, è il film sulla scuola più credibile, onesto e appassionato che sia mai stato realizzato in Italia; ispirato a un libro di Albino Bernardini, è anche l'unico che abbia messo a frutto la lezione di “Lettera a una professoressa” di don Lorenzo Milani, pubblicato 6 anni prima. Il merito è del rigore, della lucidità, della pazienza, dell'intelligenza amorosa di De Seta che ha avuto nell'operatore Luciano Tovoli un sensibilissimo collaboratore e in Cirino un interprete ammirevole: la sua è qualcosa di più di una prestazione attoriale. Né film-inchiesta né film di finzione, è un'originale applicazione delle teorie del cinema diretto.
Segnalazioni Cinematografiche:
Il lavoro denuncia con serena obiettività lo stato di penosa arretratezza che caratterizza tanta scuola italiana, e propone, attraverso la evocazione di una esperienza viva, le linee di un positivo rinnovamento. Giova alla sincera e convincente comunicazione filmica la interpretazione spontanea dei piccoli attori. L'ambientazione è curata, i toni sono misurati, anche nei momenti più tesi.
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DE SETA, Vittorio - Palermo, 1923
Si trasferisce a Roma dalla Sicilia per frequentare la facoltà di architettura, ma agli inizi degli anni Cinquanta abbandona gli studi per dedicarsi al cinema. Dal 1953 lavora come assistente alla regia e in seguito inizia a produrre e realizzare numerosi cortometraggi, prevalentemente ambientati in Sicilia (“Lu tempu de li pisci spata”, 1954, “Isole di fuoco”, 1955, e “Pescherecci”, 1959). Dal soggiorno in Sardegna nasce il suo primo lungometraggio, “Banditi a Orgosolo” (1960), auto-prodotto e girato con una troupe ridottissima. Il film, interpretato da autentici pastori, analizza il fenomeno del banditismo sardo e nel 1961 vince il Premio “Opera Prima” alla Mostra di Venezia. Dopo un lungo periodo di inattività, De Seta torna alla regia nel 1993 con il documentario “In Calabria”. Il suo ultimo lungometraggio “Lettere dal Sahara” (2006) è stato inserito nella stagione 2006/07 del Cineforum Imperia.
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