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Lunedì 29 marzo Censurati dal mercato
GARAGE
(Irlanda 2007) di Leonard Abrahamson - dur. 85’
con Pat Shortt, Anne-Marie Duff, Conor Ryan
Josie gestisce una stazione di servizio in un paese della campagna irlandese. Più che quarantenne, un po’ ritardato, dolce, inoffensivo, semplice, solitario, irrimediabilmente ottimista e, a suo modo, felice. La sua tranquilla vita cambia quando all’autorimessa giunge un giovane apprendista quindicenne: ingenuamente convinto di aver trovato un amico, Josie condivide con lui abitudini della vita adulta come l’alcol e un filmino pornografico, senza sapere di commettere un reato. Denunciato dai genitori del minorenne, si ritrova privato del suo lavoro e, di conseguenza, della sola ragione che dava un senso alla sua vita.
Premi:
Vincitore di 11 premi internazionali (+8 nominations) tra cui il Premio C.I.C.A.E. al Festival di Cannes, Miglior Film al Festival di Torino
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Così la critica:
Roberto Manassero (Cineforum):
Ma chi sarebbe pronto a condannarlo? Fin troppo facile: tutti. Tutti quelli che sono pronti a vedere nell’handicappato il segno di quel male di cui ogni società ha bisogno. (…) Josie è uno sconfitto che non può conoscere altro destino, per lui non c’è soluzione diversa. Spetta al cinema, e al suo sguardo capace di farsi macchina “ammazzacattivi” contro la società che sacrifica i buoni, ridare peso alla sua fisicità destabilizzante ed elevare la statura morale di una figura ridicola eppure eroica.
Alberto Crespi (L’Unità):
Un piccolo film tenero e durissimo, messo in scena con stile apparentemente assente. (…) “Garage” è un ritratto di provincia bigotta e feroce, senza che alcun gesto feroce si veda mai sullo schermo. Il regista e lo sceneggiatore Mark O’ Halloran raccontano per accenni, per situazioni. Pochissimi dialoghi, molti silenzi. Giornate che scorrono monotone. Violenza sempre latente. Film a suo modo notevolissimo, con un attore - Pat Shortt - che, si chiamasse De Niro, vincerebbe l’Oscar.
Silvana Silvestri (Il Manifesto):
Abilissimo nel far parlare i silenzi, il regista di “Garage” (premiato al Festival di Torino 2007) ci porge con grazia la sua bomba esplosiva: innanzi tutto l’interpretazione di Pat Shortt, grande attore comico irlandese di teatro, cinema, televisione, scrittore, così famoso che le poste nazionali hanno fatto uscire un francobollo dove lo si vede nel ruolo di Josie (…). Si tratta di durissimo umorismo, dove rispetto alla grandiosità di un misterioso disegno divino espresso in clamorosi paesaggi, vediamo dibattersi destini individuali che vanno verso il baratro con ingenuo e fiducioso ottimismo.
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ABRAHAMSON, Leonard Dublino (Irlanda), 1966
Lenny Abrahamson, dopo gli studi in filosofia al Trinity College, nel 1991 realizza il cortometraggio “3 Joes”, premiato ai Festival di Cork e Oberhausen. 14 anni dopo esordisce nel lungometraggio nel 2005 con “Adam and Paul”, incentrato su due tossici maldestri e catatonici alla ricerca della dose nella tetra periferia di Dublino, dove si susseguono situazioni grottesche, accelerazioni comiche, incontri stravaganti in un fuori orario permanente che si scioglie in un finale tragico. Il film viene selezionato dal Festival di Berlino nel 2005 e ottiene il premio Fipresci al Festival di Sofia. Dopo “Garage” Abrahamson si dedica a “Prosperità”, una serie di quattro telefilm prodotti dalla RTE, la televisione nazionale irlandese.
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