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Lunedì 25 gennaio Per non dimenticare
RACCONTI DELL'ETÀ DELL'ORO (Romania, Francia 2009) di Cristian Mungin, Ioana Uricaru, Hanno Höfer, Razvan Marculescu, Constantin Popescu dur. 100'
Il film nasce da una idea di Cristian Mungin e riunisce un pugno di leggende metropolitane dell'età di Ceausescu, il dittatore tanto amato dagli occidentali perché si opponeva all'Unione Sovietica. Gli episodi del film originale rumeno sono sei, cinque quelli arrivati a Cannes 2009, inspiegabilmente solo quattro nella versione italiana. Nessuno dei registi firma i divertenti, paradossali aneddoti interpretati da bravi attori e intessuti in maniera surreale sulla realtà, anche se per la rigorosa qualità di stile si può attribuire a Cristian Mungiu l'episodio intitolato “La leggenda dell'autista di pollame”.
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Così la critica:
hiara Borroni (Cineforum):
Un progetto a più mani ma fortemente unitario nell'imprinting e nelle intenzioni: animato da una ironia sottile (...) il film si connota di una sagacia acuta ma leggera, quasi timorosa benché sempre lucida; un'ironia in minore individuata come chiave di lettura dell'intero film e data come riverbero dello spirito di un popolo il cui unico obiettivo è stato per lunghi anni la semplice sopravvivenza alla paura e al delirio della dittatura. Ognuno dei quattro episodi racconta una storiella in cui si mostrano le derive (...) di un regime rigido e rigoroso fino al punto di diventare comico...
Mariuccia Ciotta (Il Manifesto):
Sono le “leggende metropolitane” dell'era Ceausescu, distillato dello humour di massa antidoto alla rigida e insensata disciplina di partito. Si può permettere di scherzare con l'“età dell'oro”, ovvero gli ultimi quindici anni del dittatore, i peggiori per la Romania poverissima e affamata... Qualcosa di grottesco, storie soprattutto di periferia rurale, di gente semplice alle prese con una logica folle. Un episodio per tutti. Un piccolo paese si mette a festa per una visita ufficiale del partito (che all'ultimo momento sarà annullata). Servono montoni (si troveranno mucche), piccioni (mancano le colombe), striscioni, bandiere, musica... e frutta per addobbare gli alberi. Vi ricordate i limoni finti che Berlusconi voleva far appendere alle piante per il G8 di Genova? L'idea era di Ceausescu...
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MUNGIU, Cristian Iasi (Romania), 1968
Studia Letteratura inglese e americana. Laureato nel 1988, lavora come insegnante d'inglese e giornalista. Comincia a dirigere cortometraggi dal 1996 e nel 1998 si iscrive a Bucarest ai corsi di regia presso la locale Academy of Theatre and Film Arts. Trovato impiego come sceneggiatore, continua a dirigere cortometraggi e nel frattempo lavora come assistente alla regia in diversi film stranieri (americani e francesi) girati in Romania (“Train de vie” e “Capitan Conan”). Nel 2002 debutta nel lungometraggio con la commedia dell'assurdo “Occident”, “perfetto gioco a incastri sui rapporti interpersonali e la smania di espatriare” (Comuzio). Nel 2005 partecipa con il corto “Turkey Girl” al progetto “Lost and Found” e nel 2007 raggiunge il successo internazionale con “4 mesi, 3 settimane e 2 giorni”, premiato con la Palma d’oro a Cannes e inserito nella nostra stagione 2007/08.
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