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Lunedì 13 Maggio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
L'UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE
The Man Who Killed Don Quixote
(Regno Unito/Spagna 2018) di Terry Gilliam – dur. 132’
con Adam Driver, Jonathan Pryce, Stellan Skarsgård, Olga Kurylenko, Joana Ribeiro.
Toby è un giovane regista pubblicitario cinico e disilluso, che si ritrova intrappolato dalle folle illusioni di un vecchio calzolaio convinto di essere il leggendario Don Chisciotte. Riuscirà Don Chisciotte a sopravvivere alla propria follia? O sarà l'amore a trionfare su tutto?
Premi:
1 nomination ad un premio internazionale.
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Così la critica:
Mauro Donzelli (ComingSoon)
“And now... 25 years in the making...and unmaking”, dice una scritta sui titoli di testa, ricordando con auto ironia come ci siano voluti 25 anni perché questa storia, sul set già nel '92, arrivasse nelle sale, anticipata da un passaggio fuori concorso al Festival di Cannes. (...) Impossibile non provare simpatia per l'ostinazione con cui questo autore simpatico a tutti gli amanti del cinema abbia inseguito il proprio sogno, sovrapponendolo a quello dell'altrettanto ostinato protagonista del romanzo di Cervantes, nella sua lotta contro i mulini a vento. Il potere dell'immaginazione, dell'artista preso nel suo flusso creativo, contrapposto alla viltà di chi intende l'arte come macchina da soldi sono da sempre al centro dell'opera di Gilliam, e a maggior ragione di questa storia in cui Adam Driver interpreta un regista magniloquente dall'ego ipertrofico che si trova sul set di uno spot dalla produzione problematica, in Spagna, ispirato a Don Chisciotte (...).
Giancarlo Zappoli (MyMovies)
(...) Una riflessione (amara) sul fare cinema. Perché è facile riconoscere nella figura di Don Chisciotte un Gilliam così pazzo ma anche così necessariamente lucido da essere un Don Chisciotte pronto a riconoscersi anche nel cinico Toby. Si può sopravvivere in un mondo popolato da sadici detentori di denaro e possibili finanziatori? Pressati da vicino da produttori altrettanto gelosi delle loro 'proprietà' femminili? Pensare a Weinstein & co. non è difficile in un film in cui, in un continuo intersecarsi di tempi tra presente e memoria del passato, ci si chiede cosa ne sia stato delle utopie giovanili. (...) Oggi i 'giganti' con cui confrontarsi si sono moltiplicati come le pale eoliche nel paesaggio iberico e per lottare con loro, sperando di non soccombere, occorre forse una dose di necessaria follia. È quella su cui Gilliam conta sperando, di film in film, di non fare la fine del protagonista di quello che fu il suo primo film totalmente personale e capolavoro assoluto: “Brazil”.
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TERRY GILLIAM
Minneapolis, Minnesota, Stati Uniti, 22 novembre 1940
“Faccio solo cose di cui ho il controllo totale, in cui credo completamente e che ritengo necessarie. Se non è così, realizzare un film diventa solo uno spreco di tempo” (Gilliam, 2002). “Grande inventore di immagini surreali, Terry Gilliam è autore di film visionari, anticonformisti, carichi di potenza fantastica” (Caprara, 2002). Appassionato di disegno, per non andare a combattere in Vietnam si trasferisce in Inghilterra, dove lavora per alcuni programmi televisivi come cartoonist. Nel 1969 è tra gli autori della fortunata serie BBC 'Flying Circus', inizio della collaborazione con il gruppo teatrale Monty Python. La sua filmografia comprende 'Monty Python and the Holy Grail' (1974), 'I banditi del tempo' (1981), 'The Meaning of Life' (1983), 'Brazil' (1985, il suo capolavoro: un film visionario, ironico, debordante, fantastico, colorato), 'Le avventure del barone di Munchausen' (1988), 'La leggenda del re pescatore' (1991, Leone d'Argento a Venezia), 'L'esercito delle dodici scimmie' (1995), 'Paura e delirio a Las Vegas' (1998, il suo film più allucinante), 'The Brothers Grimm' (2005), l'estremo e personale 'Tideland' (2007), 'The Imaginarium of Doctor Parnassus' (2008, l'ultimo film interpretato da Heath Ledger). Dopo pellicole massacrate, stravaganze fallimentari, progetti inghiottiti nel nulla, nel 2018 firma 'The Man Who Killed Don Quixote' (2018), il suo tredicesimo lungometraggio.
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