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Lunedì 4 Marzo Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
UNA DONNA FANTASTICA
Una Mujer Fantástica
(Cile/Germania, 2017) di Sebastian Lelio – dur. 104’
con Daniela Vega, Luis Gnecco, Aline Kuppenheim, Francisco Reyes, Nicolas Saavedra.
Un amore felice e una vacanza programmata, ma quando la sorte si avventa contro l'uomo, la protagonista dovrà difendersi dalla famiglia di lui che, essendo lei una donna transessuale, non l'accetta per quello che è. La donna non si arrende, combatte per i propri diritti e inizia un percorso di scoperta e affermazione di sé.
Il film sarà proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano
Premi:
Vincitore di 28 premi internazionali più 33 nomination, tra cui il Premio Oscar come Miglior film straniero, la nomination ai Golden Globe come Miglior film straniero, l'Orso d'Argento per la Migliore sceneggiatura e la Menzione speciale al Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Berlino, il premio per il Miglior film latino americano al Festival di San Sebastian.
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Così la critica:
Chiara Borroni (Cineforum)
Marina è Una donna fantastica, un essere fluttuante tra le rette che si incrociano nel mondo neoplasticista costruito da Sebastián Lelio. Tutto è dritto come in una composizione funzionalista, righe orizzontali e verticali che si intersecano creando spazi certi; le strade, i profili dei palazzi, i mobili, le decorazioni sulle pareti, il sovrapporsi dei piani all'interno dell'inquadratura, una rete di sicurezza - o forse una gabbia - in cui il dubbio pare non trovare posto. Però c'è Marina, che in quegli spazi si muove con sicurezza, a scompigliarne gli equilibri, suo malgrado.
Paolo D'Agostini (La Repubblica)
Il cileno Sebastian Lelio prosegue dopo il premiato “Gloria” la sua esplorazione della dignità e dell'orgoglio femminili con un nuovo film, anch'esso premiato (quest'anno) al festival di Berlino, e un nuovo forse un po' meno indimenticabile ma altrettanto ben inciso personaggio. Quello di Marina in “Una donna fantastica”. Accompagnata con reciproca passione a un uomo di età molto più avanzata della sua, solo dopo l'irreparabile che d'improvviso accade a lui ci si rivela con uno scarto narrativo portatore di una natura sessuale più complessa e contraddittoria di quanto sembrava. Con le ricadute che ciò comporta nelle relazioni con la famiglia di Orlando, il suo uomo, che aveva per lei, per amore di Marina, sconvolto convenzioni e consuetudini. Coprodotto dal regista cileno Pablo Larrain, con il cui formidabile stile Lelio condivide solo in parte l'asciutta crudezza.
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SEBASTIÀN LELIO
Mendoza, Argentina, 8 marzo 1974
“Già dai primi corti sembra focalizzare il proprio interesse sul nucleo familiare, nell’intento di analizzare il groviglio ambiguo di padri assenti, madri frustrate e figli indecisi finanche sulla propria identità sessuale. Conseguentemente, il suo è un cinema intimo, che privilegia lo spazio chiuso di appartamenti piccoloborghesi e scava nelle nevrosi individuali e di gruppo (Vecchi, Cineforum). Regista, sceneggiatore, produttore e montatore di origine argentina, si trasferisce in Cile da bambino. Studia giornalismo per un anno e si diploma alla Escuela de Cine de Chile. Ha diretto numerosi cortometraggi e video musicali. Nel 2005 realizza il suo primo lungometraggio, 'La sagrada familia', girato in tre giorni e vincitore di numerosi premi internazionali. Nel 2009 è a Cannes 'Navidad' (“un'opera minimale, a tratti molto interessante, sui rapporti fra tre giovani che, per vari versi, trascorrono assieme il Natale, lontano dalle famiglie che non hanno o non riconoscono”) e nel 2001 a Locarno con 'El año del tigre' (ambientato sui luoghi del terremoto e successivo tsunami del 2010). 'Gloria', il quarto lungometraggio di Lelio (che trova una distribuzione in Italia dopo il sorprendente successo internazionale) costruisce una commedia agrodolce, brillante e caustica. 'Una donna fantastica' è il suo quinto lungometraggio.
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