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Lunedì 6 Maggio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
CHIAMAMI COL TUO NOME
(Italia, 2017) di Luca Guadagnino – dur. 132’
con Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel.
Estate 1983, tra le province di Brescia e Bergamo, Elio Perlman, un diciassettenne italoamericano di origine ebraica, vive con i genitori nella loro villa del XVII secolo. Un giorno li raggiunge Oliver, uno studente ventiquattrenne che sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docente universitario. Elio viene immediatamente attratto da questa presenza: il loro rapporto cambierà profondamente la vita del ragazzo.
Premi:
Vincitore di 89 premi internazionali più 210 nomination, tra cui il Premio Oscar come Migliore sceneggiatura non originale e 3 nomination all’Oscar (Miglior attore protagonista, Miglior film, Migliore canzone originale), 3 nomination ai Golden Globe (Miglior film drammatico, Miglior attore drammatico, Miglior attore non protagonista), Miglior sceneggiatura non originale ai Bafta, il Nastro d’Argento per il Miglior montaggio
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Così il regista:
Mi piace pensare che “Chiamami col tuo nome” chiuda una trilogia di film sul desiderio con “Io sono l'amore” e “Bigger Splash”. Mentre nei precedenti il desiderio spingeva al possesso, al rimpianto, al disprezzo, al bisogno di liberazione, in “Chiamami col tuo nome” abbiamo voluto esplorare l'idillio della giovinezza. Elio, Oliver e Marzia sono irretiti in quella splendida confusione che una volta Truman Capote ha descritto affermando "l'amore, non avendo una mappa, non conosce confini". “Chiamami col tuo nome” è anche il mio omaggio ai padri della mia vita: il mio vero padre e i miei padri cinematografici: Renoir, Rivette, Rohmer, Bertolucci...
Così la critica:
Giancarlo Zappoli (MyMovies.it)
Un racconto sensuale e trascendente sul primo amore, basato sul famoso romanzo di André Aciman.
Guadagnino omaggia i maestri che ama e va oltre la loro lezione grazie a uno stile e a una ricerca totalmente personali.
La collocazione temporale costituisce di fatto soprattutto un indice di rispetto nei confronti dell'autore letterario che ha offerto la materia prima per un rinnovato percorso nello spazio e nei suoni attraverso i corpi. Perché Guadagnino ha raggiunto l'eccellenza nell'ambito del cinema italiano e internazionale nel far 'agire' gli spazi. Non solo la villa settecentesca in cui i Perlman vivono ma ogni singolo edificio, ogni portone, si potrebbe dire ogni muro dei luoghi che vengono attraversati dalla vicenda acquisisce una sua ragion d'essere divenendone parte integrante. Perché è di una bellezza classica che qui si parla fin dai titoli di testa e con il ritrovamento della statua nel lago, una bellezza che non resta ancorata nella polvere della storia o dell'archeologia ma si traduce, per l'adolescente Elio, in un corpo, in una persona.
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LUCA GUADAGNINO
Palermo, 1971
Critico e scrittore di saggi, si laurea con una tesi sul cinema di Jonathan Demme all’Università La Sapienza di Roma e dall’inizio degli anni '90 lavora alla realizzazione di documentari sul mondo della diversità sociale e culturale. Nel 1999 dirige il suo primo lungometraggio, ‘The Protagonists’, le vicende di una troupe italiana diretta a Londra per girare un documentario su un efferato omicidio. Dopo una serie di documentari, nel 2005 realizza 'Melissa P', dal best-seller scandalo di una giovanissima scrittrice catanese, alle prese con la personale scoperta del mondo del sesso: la critica lo distrugge. Stessa sorte per 'Io sono l’amore'.
Guadagnino raggiunge buoni risultati di critica solo a partire da ‘A Bigger Splash’ (2016), melodramma psicologico ambientato a bordo piscina. ‘Chiamami col tuo nome’ è il suo quinto lungometraggio. Allo scorso festival di Venezia si è visto il suo ultimo lavoro, il remake di ‘Suspiria’..
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