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Lunedì 1* Aprile Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
UN SOGNO CHIAMATO FLORIDA

(USA, 2017) di Sean Baker – dur. 115’
con Willem Dafoe, Brooklynn Prince, Bria Vinaite, Valeria Cotto, Christopher Rivera.

Moonie, Scooty e Jancey vivono in Florida, in una zona degradata tanto vicina a Disneyland quanto lontana dal suo gioioso e spensierato benessere. Ma i tre hanno circa sei anni e riescono ancora a trasformare una realtà fatta di fast food, trash televisivo e quotidiana miseria in un'avventura alla Tom Sawyer e Huckleberry Finn.

Premi:
Vincitore di 59 premi internazionali più 114 nomination, la nomination al Premio Oscar per il Migliore attore non protagonista, la nomination al Golden Globe per il Migliore attore non protagonista.

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Emiliano Morreale (La Repubblica)

Il primo piano di un muro di cemento, un po' scrostato e slavato, ma di un lilla acceso. I titoli di “Un sogno chiamato Florida” scorrono su questa immagine-simbolo che dà subito il tono del film. Ci troviamo nei sobborghi di Orlando. Florida, fuori dalla città fatata di Disneyworld, tra motel squallidi, case abbandonate, chioschi e diner a poco prezzo popolati di gente che cerca di tirare avanti più o meno onestamente. (...) Per questo film si è parlato di atmosfere neorealiste, perché c'è in effetti il pedinamento (anche letterale, con macchina da presa a mano) dei personaggi, l'amalgama tra attori professionisti e no, i bambini che ci guardano. Eppure, se talvolta la macchina pedina o è ad altezza di bambino, l'inquadratura più tipica del film è il campo medio frontale di un luogo straniante con il personaggio che lo attraversa o si affaccia. E i bambini, più che portatori di uno sguardo, sono vettori che servono a farci esplorare uno spazio, e a tratti sembrano essi stessi generati dal luogo. Una anti-Disneyland filmata in pellicola, che diventa un paradossale luogo di fiaba, tra case colorate e squallide, chioschi assurdi, tra un continuo decollare di elicotteri e l'improvviso apparire di fuochi d'artificio o arcobaleni che ricordano appunto il logo Disney.

Roy Menarini (Mymovies)
I bambini al cinema sono una questione politica. (...) Sono moltissimi gli autori che hanno identificato nell'infanzia o nella prima adolescenza il momento-chiave per inventare nuove forme, di vita e di cinema: guarda caso un'altra rivoluzione artistica, la Nouvelle Vague, nasce con le peripezie di Antoine Doinel nei 400 colpi. E tanti altri sono i capolavori, mai pietisti né superficiali, che sanno dire la verità sul momento vitalistico, contraddittorio, formidabile e terribile dell'essere bambini, da Ozu a Kiarostami, passando per i capolavori di Loach, Tarkovskij, Vigo. (...) Tutto infatti ruota intorno alla capacità di questi piccoli personaggi (e di questi piccoli attori) di fornire una dimensione politica senza nemmeno saperlo.
SEAN BAKER
Summit, New Jersey, Stati Uniti, 26 febbraio 1971

Nato e cresciuto nel New Jersey, negli anni '90 studia alla scuola di cinema di New York. La pubblicità gli permette di muovere i suoi primi passi da regista e, dopo aver firmato diversi spot, scrive e dirige il suo lungometraggio d'esordio, 'Four Letter Words' (2000), storia di un gruppo di amici che si ritrova qualche anno dopo il liceo per ricordare il passato e cercare di progettare un futuro. Successivamente firma 'Take Out' (2004), un dramma sociale incentrato sull'immigrazione cinese a New York. Nel 2008 dirige 'Prince of Broadway', premio speciale della giuria al Torino FF: spaccato della multiculturalità sotterranea di New York, è un “film magari non perfetto stilisticamente, ma forte e inventivo, dove le qualità della messa in scena e l'originalità dell'idea hanno saputo fare tesoro anche dei limiti produttivi trasformando in pregi i possibili difetti” (Mereghetti). 'Un sogno chiamato Florida' è il suo sesto lungometraggio..
Foto del regista
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