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Lunedì 25 Marzo Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
LA MÉLODIE

(Francia, 2017) di Rachid Hami – dur. 102’
con Kad Merad, Samir Guesmi, Alfred Renely, Jean-Luc Vincent, Tatiana Rojo.

Simon è un violinista. Non avendo al momento altri ingaggi, accetta di tenere un corso sullo strumento a una classe di allievi di scuola media inferiore che vivono in condizioni socio ambientali non facili. L'inizio non è semplice: i ragazzi sono provocatori e sembrano interessati solo a creare disturbo. Progressivamente, però, il loro interesse si concretizza e nel gruppo entra anche Arnold, uno studente di origine centroafricana. L'obiettivo della classe è arrivare al concerto di fine d'anno della Filarmonica di Parigi. Gli ostacoli non mancheranno.

Il film sarà proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Premi:
1 nomination ad un premio internazionale.

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Francesca Andreoli (Cinematografo.it)

Non ci vuole molto a capire che l'asso nella manica de “La mélodie” è la passione, una passione autentica, capace di sciogliere il cinismo dello spettatore più prevenuto (ossia quello che si ritiene troppo raffinato ed elitario per emozionarsi con una storia così “comune”), proprio come i ragazzini riescono a far breccia nel disincanto di Simon, il quale passa dal considerarsi superiore a loro all'empatia totale, cambiando persino filosofia di vita e sostituendo così il tipico mantra di chi vede unicamente il traguardo da raggiungere (“Solo i migliori ce la fanno”) con il ben più importante (a livello umano) “Nessuno va lasciato indietro perché tutti sono fondamentali”. Uno di quei film che fanno bene all'anima, dove la semplicità è un valore aggiunto e, diciamolo pure, indispensabile.

Alessandra Levantesi (La Stampa)
Una storia semplice, tuttavia alla sua opera prima l'attore franco algerino Rachid Hami trova una freschezza di tono non semplice da conseguire, ottenendo dai ragazzini presi dalla realtà una recitazione di estrema naturalezza. E, pur già affrontato a vario titolo sullo schermo e nella realtà, il discorso sull'universalità della musica non può non commuovere per la sua profonda verità.

Pietro Masciullo (Sentieri Selvaggi)
La melodia nasce dalla fatica e dal divertimento. La melodia la si raggiunge dopo incontri, scontri e perdoni. Perché la melodia, in fondo, è un'esperienza polifonica, ossia una media sentimentale che riesca ad esaltare l'individualità. La voce singola. Ecco allora: questo film sa affrontare con contagiosa sincerità molte delle questioni sociali e “politiche” che stanno attraversando l'Europa in questi anni. Il regista franco-algerino Rachid Hami (già attore per Abdellatif Kechiche) cattura intelligentemente il breve tempo “in classe” di una comunità di ragazzini delle banlieu parigine - figli di immigrati, quindi francesi di seconda o terza generazione - e si affida allo sguardo confuso e terzo del loro nuovo insegnante di musica Simon (Kad Merad, bravissimo, in uno dei suoi rari ruoli drammatici).
RACHID HAMI
Algeri, 16 agosto 1985
Attore e regista francese. Esordisce come attore nel 2004 in 'La schivata' di Abdellatif Kechiche e negli anni successivi lavora, tra gli altri, con Arnaud Desplechin ('Rois et Reine'), Louis Garrel ('Les deux amis') e Ahmed Bouchaala ('Pour l'amour de dieu'). In questi stessi anni si cimenta anche come regista in un paio di mediometraggi, 'Point d'effet sans cause' (2005) e 'Choisir d'aimer' (2007), diretti entrambi con il sostegno di Arnaud Desplechin. 'La Mélodie' è il suo primo lungometraggio.
Foto del regista
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