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Lunedì 23 MAGGIO Ore 16:15 - 20:15
TURNER
Mr. Turner

(Regno Uniti, 2014) di Mike Leigh - dur. 149’
con Timothy Spall, Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Paul Jesson.
Uno sguardo all'ultimo quarto di vita di Joseph Mallord William Turner (Timothy Spall), pittore e incisore inglese nato a Londra nel 1775 e divenuto uno dei maggiori esponenti del movimento romantico.

Premi:
Vincitore di 18 premi internazionali (più 59 nomination) tra cui 4 nomination agli Oscar (Fotografia, Costumi, Colonna sonora, Scenografia), Miglior attore (Timothy Spall) al Festival di Cannes, Miglior attore agli European Film Awards e Premio Satellite per la Miglior fotografia.
Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Giona A. Nazzaro (FilmTV)
“Turner” s’inoltra nel cupo turbinio dionisiaco di un artista che si trova al crocevia del primo vero momento di ribalta internazionale dell’arte inglese. (...) Il maggior contributo artistico turneriano è stato di avere elevato la pittura paesaggistica, poco considerata criticamente, all’altezza di quella storica. Definito il “pittore della luce”, grazie alla sua tecnica a olio e ad acquerello, Turner è trattato da Leigh proprio alla stregua di un testimone oculare della storia. Turner è l’occhio che osserva la società inglese andare verso la modernità e il fulcro del film è la sua strenua e cupa lotta per rendere conto delle articolazioni del reale che sfuggono allo sguardo. (...) Grazie alla straordinaria attenzione del direttore della fotografia Dick Pope, Leigh filma la passione della luce e dell’occhio di Turner con un passo di straordinaria essenzialità che evita accuratamente l’aridità dell’illustrazione erudita.

Natalia Aspesi (la Repubblica)
Il cinema inglese ha la fortuna di avere grandi attori per i ruoli minori e magnifici protagonisti come Timothy Spall, che qui ci riporta indietro di due secoli, negli abiti sgualciti di Joseph Mallord William Turner. (...) Le immagini sono magnifiche, magnifica la ricostruzione di luoghi e costumi, rara la capacità di Leigh di farci vedere tempi e luoghi come li vedeva Turner.

Gabriele Niola (MyMovies)
In delicatissimo equilibrio tra realismo ed espressionismo, tra rappresentazione del mondo per com'è e per come lo vede il Turner visto da Leigh, con facile parallelismo, diventa il primo (inconsapevole) cineasta della storia, non tanto per i suoi quadri ma per l'atteggiamento nei confronti dell'arte.

MIKE LEIGH – Salford (Inghilterra, Regno Unito), 1943
“Tristi, solitari più per condizione che per scelta: sono questi gli inglesi su cui si sofferma Leigh, individuandovi l'immagine più autentica di una nazione in crisi. Con rigore stilistico, molta partecipazione emotiva e solo un pizzico di ironia” (AV, Secolo XIX).
A 17 anni riceve una borsa di studio per la Scuola di Tecnica cinematografica di Londra. Nel 1965 comincia a lavorare per il teatro e nel 1971 realizza il primo lungometraggio, ‘Bleak Moments’. Gli anni successivi lo vedono impegnato in produzioni televisive fino al 1988 quando dirige ‘Belle speranze’, la vita quotidiana nell'Inghilterra di Mrs. Thatcher. Da questo film e dai successivi ritratti di ‘Dolce è la vita’ (1991), ‘Naked’ (1993), ‘Secrets & Lies’ (1996, Palma d’oro a Cannes) e ‘Ragazze’ (1997), si delinea lo stile di Leigh: “provocatorio, originale, interessato all'eccentricità della vita quotidiana della gente comune, è capace come pochi di raccontare la classe operaia inglese e la provincia, fisica e mentale, in cui essa vive” (Canova).
Dopo la scatenata ricostruzione della Londra vittoriana di ‘Topsy-Turvy’ (1999), con ‘Tutto o niente’ (2002) Leigh torna alla materia narrativa che gli è più congeniale, la messinscena della gente comune. Su questo tema sono anche i successivi ‘Il segreto di Vera Drake’ (2004), ‘La felicità porta fortuna’ (2008) e ‘Another Year’ (2011).
Foto del regista
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