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Lunedì 4 Aprile Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
WHIPLASH
Whiplash

(USA, 2014) di Damien Chazelle – dur. 107’
con Miles Teller, J. K. Simmons, Melissa Benoist, Paul Reiser.
Andrew studia batteria jazz nella più prestigiosa ed importante scuola di musica di New York; è al suo primo anno e già viene notato da Terence Fletcher, temutissimo e inflessibile insegnante che a sorpresa lo vuole nella propria band. Il ragazzo è eccitato dalla possibilità ma non sa che in realtà sarà un inferno di prove, esercizi e umiliazioni come non pensava fosse possibile. Gli standard richiesti da Fletcher sono mostruosi e progressivamente alienano sempre di più Andrew dalle altre parti della sua vita.

Premi:
Vincitore di 81 premi internazionali (più 110 nomination) tra cui 3 premi Oscar (Attore non protagonista, Montaggio, Sonoro) più 2 nomination (Film, Sceneggiatura), il Golden Globe come Miglior attore non protagonista (J.K. Simmons), 3 BAFTA (Attore non protagonista, Montaggio, Sonoro), due premi Satellite (Attore non protagonista, Sonoro), Premio del pubblico al Sundance Film Festival.

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Gino Castaldo (la Repubblica)
Benché si parli sostanzialmente di musica il film non indugia troppo nei piaceri del gioco sonoro. È scarno, essenziale, drammaticamente realistico. Tutto è sofferenza, scarnificazione psicologica, duello, sopraffazione, umiliazione, ribellione, ai confini kubrickiani di “Full Metal Jacket”, in cui la batteria del povero Andrew sembra metafora di molte altre cose. Allo stesso tempo questa batteria è protagonista, ossessiva, onnivora, divoratrice di talento e aspirazioni, una vera batteria suonata con sudore e sangue, e posta sempre in primissimo piano dal regista. E la batteria, com’è noto, è strumento di sofisticata complessità, ma anche il più primitivo che esista, quello che riporta ai ritmi basilari del corpo umano, a funzioni addirittura ancestrali che si perdono nelle origini remote del genere umano.

Simona Santoni (Panorama)
Come quelle bacchette che percuotono la batteria frenetiche, energiche, feroci, “Whiplash” è un film che rulla dentro, sin dalla prima scena e fino al magnifico finale che quasi fa scattare l'applauso. È tensione pura, una tenaglia stretta sulla propria sensibilità al ritmo meraviglioso e cruento del jazz.

DAMIEN CHAZELLE – Providence (Rhode Island, Stati Uniti), 1985
Figlio di un informatico e di una scrittrice, Damien Chazelle cresce tra Parigi e il New Jersey, dove ha studiato per diventare batterista jazz, attività per la quale è stato premiato nel 2003 all’America’s Best High School Jazz Competition e al Dunellen Invitational Jazz Festival. Nel 2004 ha girato il suo primo cortometraggio in video, ‘Mon père’, seguito l’anno successivo da ‘I Thought I Heard Him Say’ e da ‘Kiwi’, il suo primo lavoro in 16mm. Il suo lungometraggio d’esordio – ‘Guy and Madeline on a Park Bench’ (2009) – è iniziato come progetto di un corto di fine corso all’Università di Harvard, dove si è laureato nel 2008. Vincitore del premio speciale della giuria al festival di Torino, racconta la fine e la rinascita di un amore newyorkese in b/n, con uno stile personalissimo che danza sulle note di un musical jazz e le atmosfere di un film di Cassavetes. D'Aloja (SC) segnala come “la prossimità della camera ai volti riesce a comunicare senza retorica le passioni incerte e i disagi dei tre personaggi”. Negli anni successivi lavora esclusivamente come sceneggiatore – ‘The Last Exorcism - Liberaci dal male’ (2013) e ‘Il ricatto’ (2013) – e nel 2014 firma il suo secondo lungometraggio, ‘Whiplash’, con cui raggiunge un clamoroso e meritato successo mondiale.
Foto del regista
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