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Lunedì 1° Febbraio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
SI ALZA IL VENTO
Kaze tachinu
(Giappone, 2013) di Hayao Miyazaki – dur. 126’ - Film animato.
Film sulla vita di Jiro Horikoshi, il progettista giapponese famoso per aver disegnato gli aerei da combattimento Mitsubishi A6M Zero usati dal suo Paese durante l'attacco a Pearl Harbor nella Seconda guerra mondiale.
Premi:
Vincitore di 26 premi internazionali (più 46 nomination) tra cui la nomination all'Oscar come Miglior film animato, la nomination ai Golden Globes come Miglior film straniero, 2 premi agli Awards of the Japanese Academy (Film animato e Colonna sonora), Premio Satellite come Miglior film d'animato e 4 premi ai Tokyo Anime Award (Film, Regista, Sceneggiatura, Doppiatore). In concorso al Festival di Venezia.
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Così la critica:
Nicola Cupperi (FilmTv)
Bastano quattro minuti di incipit per capire quanto è grande “Si alza il vento”. (...) Jiro attraversa da protagonista 20 anni di storia giapponese. È l’armoniosa ed esatta pace di un uomo di talento che si dedica anima e corpo a quello che è nato per fare; ed è, al contempo, la cacofonia stridente e contraddittoria di un genio alle prese con la realtà. (...) Il testamento artistico di Miyazaki (...) è la catarsi irrisolta, autobiografica e trasudante umanità di un pacifista che ammira la bellezza degli aerei da guerra, di un privilegiato che, al contrario di quasi tutti i suoi concittadini, non ha vissuto gli stenti della guerra.
Gabriele Niola (Mymovies)
C’è un’evidente identificazione tra il progettista di aerei e il disegnatore, il creatore di macchine e il creatore di sogni, un binomio che in Miyazaki, figlio di un ingegnere aereo, è particolarmente forte e che trova momenti di rara bellezza nel sogno di Jiro e del conte Caproni (...). Eppure è quando nella seconda parte “Si alza il vento” scivola dolcemente nel melò che il maestro dà il meglio, con una storia d’amore lieve e commovente come suo solito ma anche più matura che in passato. (...). Miyazaki torna a descrivere le emozioni più elevate, utilizzando uno stile che rifiuta il tratto grosso e si ostina a dimostrare come si possano toccare le corde più profonde attraverso lo stile più delicato e sottile possibile.
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HAYAO MIYAZAKI – Tokyo (Giappone), 1941
“Un cinema eminentemente etico. Intriso d’umanesimo che non scade mai nella retorica e, anzi, sembra assolutamente privo di timore nel rappresentare il male e la sua capacità di seduzione. Senza edulcorare il reale (alla Disney, per intenderci) ma sapendolo trasfigurare in una dimensione fantastica. E che dietro una coltre metaforica esprime verità profonde sull’esistenza umana”. Un autore, marxista e pacifista, letteralmente dominato da un rapporto spirituale, se non metafisico, con la natura. E di una potenza drammaturgica ed evocativa davvero unica, perché, come scrive Raffaelli “Miyazaki ha dentro di sé delle forze che scatena, che libera raccontando attraverso i film. È un uragano di invenzioni che sa ricreare il respiro della realtà”.
“Uno dei temi chiavi dell'intera sua opera è la necessità di considerare in modo contiguo, senza soluzione di continuità, l’universo della realtà e quello della fantasia. Il suo cinema riflette sulla possibilità di capire il mondo che ci circonda solo se si è capaci di viaggiare nei propri e altrui desideri, ricordi, sogni, incubi” (Marangi, Cineforum).
Fondatore del mitico Studio Ghibli, Hayao Miyazaki è il regista giapponese di animazione più famoso ed apprezzato al mondo, autore di film che hanno regalato agli spettatori (anche del Cineforum Imperia) immagini memorabili. Basti pensare a ‘Il mio vicino Totoro’ (1988), ‘Porco rosso’ (1992), ‘La principessa Mononoke’ (1997), ‘La città incantata’ (2001, Orso d’oro e Oscar), ‘Il castello errante di Howl’ (2003), ‘Ponyo’ (2008).
“Un magico intreccio di realtà e di fantasia” (Porro, CdSera): ‘Si alza in vento’ (2013, il titolo viene da alcuni versi di Paul Valéry: “si alza il vento e bisogna tentare di vivere”) è l'ultimo film diretto da Miyazaki.
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