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Lunedì 8 Febbraio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
LA TRATTATIVA
La trattativa
(Italia, 2013) di Sabina Guzzanti – dur. 108'
con Enzo Lombardo, Sabina Guzzanti, Sabino Civilleri, Filippo Luna, Franz Cantalupo.
Un gruppo di attori mette in scena la vicenda nota come trattativa stato mafia, facendone un racconto appassionante.
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Così la critica:
Alessandra Levantesi Kezich (La Stampa)
Coraggiosa Sabina Guzzanti che, ispirandosi al cinema di Petri e di Rosi, parte dai documenti (intercettazioni, testimonianze di pentiti, atti processuali) - e deve averne studiati una marea - e li mette in scena assegnando ai suoi attori le varie parti in commedia, senza pretendere di fare operazione realista; anzi denunciando la natura brechtiana della ricostruzione. In questo modo la Guzzanti si assume piena responsabilità del punto di vista attraverso cui racconta l’ambiguo iter della Trattativa Stato-mafia al centro del film: e nello stesso tempo gli conferisce maggior forza di verità.
Mariuccia Ciotta (Pagina99)
P2, massoneria, faccendieri, industriali, mafia. Con il suo nuovo film Sabina Guzzanti mette in scena il sistema di potere economico-politico dietro le stragi. Mostrandone i grovigli indecifrabili, senza la pretesa di scioglierli (...). Thriller dai percorsi interrotti, una galassia nera piena di enigmi insoluti, “La Trattativa” mette in scena un continuo scambio delle parti: il mafioso/poliziotto, il magistrato/agente dei servizi, l’onorevole/padrino. Ogni attore interpreta più personaggi, come la stessa regista – narratrice, docente di teologia, giornalista tv, Berlusconi – che ha scelto l’ibrido mediatico per inoltrarsi nei misteri della Seconda Repubblica, e accumula materiali di repertorio, fotografie, animazione, filmati, ricostruzione teatrale, tutto girato in green-screen, dentro un unico ambiente. (...) Fluido e brillante lo slittamento tra realtà documentaria e gli interventi creativi, un gioco di rimandi dove gli attori indossano “in diretta” le sembianze dei veri protagonisti. Accompagna il rebus a incastri progressivi il quintetto d’archi del compositore Nicola Piovani, senza soluzione di continuità tra documento e finzione.
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SABINA GUZZANTI – Roma (Italia), 1963
“Sabina Guzzanti è attrice-autrice di satira teatrale e televisiva molto popolare e temuta dalla classe politica in Italia. Da quasi vent’anni è antagonista di punta - sia dal palcoscenico sia in televisione - rispetto a tutti i poteri costituiti: ogni volta che va in scena un suo spettacolo l’obiettivo dichiarato è quello di ironizzare sulla società politica smascherandone i difetti, i vizi, le bugie più evidenti” (catalogo Mostra di Venezia 2007).
Figlia del giornalista e senatore Paolo Guzzanti, sorella del comico Corrado, Sabina si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica, lavora come attrice teatrale e cinematografica e si impone all'attenzione del pubblico grazie a una serie di fortunate trasmissioni tv in cui imita i personaggi politici di maggiore spicco.
Nel 1998 tenta la strada della regia con il cortometraggio ‘Donna selvaggia’, a cui segue nel 2002 ‘Bimba’, un infelice debutto cinematografico in cui prova a denunciare la volgarità di un certo mondo dello spettacolo. Nel successivo ‘W Zapatero!’ (2005) la Guzzanti arriva a raccontare un Paese: “Il punto di vista resta quello del buffone, ma le conclusioni sono serie da far paura” (CdSera). Il film ottiene 15’ di applausi a Venezia, compresi quelli di Porro: “A cavalcioni tra farsa e tragedia, il film è irresistibile sia quando fa ridere sia quando fa venire rabbia”. Nel 2010 torna al cinema con ‘Draquila’ per raccontare l'Italia di Berlusconi, “in un crescendo inesorabile di horror che nausea per la lucidità con cui indaga e mostra e fa udire e scopre cose” (Mereghetti).
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