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Lunedì 18 Aprile Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
FRANCES HA
Frances Ha

(USA, 2012) di Noah Baumbach – dur. 86’
con Greta Gerwig, Mickey Sumner, Grace Gummer, Adam Driver, Michael Esper, Patrick Hensinger.
Frances vive a New York, ma non ha un vero e proprio appartamento. È un'aspirante ballerina, ma non fa veramente parte della compagnia con cui danza. La sua migliore amica Sophie è per lei un'altra se stessa con capelli differenti. Ma quando Sophie conosce Patch e si trasferisce da lui, Frances deve imparare a badare a se stessa.

Premi:
Vincitore di 1 premio internazionale (più 41 nomination) tra cui la nomination ai Golden Globe come Migliore attrice.

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Ilaria Feole (FilmTv)
Non è una persona, ancora, Frances, e non solo perché a 27 anni non si è ancora conquistata una fissa dimora, un lavoro stabile, un compagno di vita o una carta di credito. Ma anche perché Frances è un personaggio, creato a quattro mani da Baumbach e dalla compagna/musa Gerwig: non ancora una persona, più l'abbozzo di una sceneggiatura che un copione rifinito.

Marco Luceri (SegnoCinema)
Ammantato in un bianco e nero d'antan, nel film di Noah Baumbach ritroviamo l'intensa leggerezza della Nouvelle Vague, le avventure urbane di Cassavetes, la malinconica poesia esistenziale del primo Bogdanovich. Tuttavia “Frances Ha” è un concentrato di originalità, che trova il suo fulcro nel personaggio di Frances, magnifica perdente che attraversa il mondo con la sua grazia goffa, ma sincera. Sorretto da una sceneggiatura calibratissima e dalla recitazione di un'attrice-rivelazione (Greta Gerwig), il film ci riconcilia con la grande tradizione della commedia americana.

Marianna Cappi (Mymovies)
Il bianco e nero aggiunge una prospettiva romantica e atemporale che si adatta alla perfezione a questo ritratto di una ragazza di oggi, in viaggio da un appartamento da dividere all'altro, che deve fare i conti con aspirazioni smisurate e soldi contati, ma è allo stesso tempo e prima di tutto una donna che potrebbe appartenere a qualsiasi epoca. (...) Baumbach, che per primo diede a Greta Gerwig visibilità internazionale in “Greenberg”, torna a lavorare con lei, nel frattempo diventata la musa del cinema indipendente, e realizza questo piccolo gioiello, leggero, pudico e pieno di vita, anche quando fotografa il fallimento.

NOAH BAUMBACH - New York (New York, Stati Uniti), 1969
Nasce e cresce a Brooklyn . Conosciuto più come sceneggiatore di Wes Anderson, esordisce alla regia nel 1995 con ‘Kicking and Screaming’. Dopo un altro paio di film - ‘Mr. Jealousy’ (1997) e ‘Highball’ (1997) – nel 2005 si fa notare con l'autobiografico ‘Il calamaro e la balena’, storia del divorzio di due intellettuali che mina il futuro dei figli. Superpremiato in patria ma confuso in Italia tra gli scarti estivi, il film, girato in 16mm con cinepresa a spalla a ridosso dei personaggi, è una riflessione critica e sincera sull’edonismo degli anni '80, il decennio più stupido del '900.
Negli anni successivi dirige ‘Il matrimonio di mia sorella’ (2007, efficace analisi del rapporto tra adulti e adolescenti) e ‘Lo stravagante mondo di Greenberg’ (2010, ritratto malinconico di un 40enne infelice e insicuro). Dopo ‘Frances Ha’, ha firmato le regie di ‘Giovani si diventa’ (2014, analisi spietata, meticolosa e assai divertente dell'incontro di due generazioni irrimediabilmente differenti) e dell’ancora inedito in Italia ‘Mistress America’ (2015, commedia sui sogni adolescenziali e le famiglie allargate).
Foto del regista
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