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Lunedì 7 novembre Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
LE DONNE DEL 6° PIANO (Les femmes du 6ème étage)
(Francia, 2011) di Philippe Le Guay - dur. 106'
con Fabrice Luchini, Sandrine Kiberlain, Natalia Verbeke, Carmen Maura
Parigi, 1960. Jean-Louis Jobert conduce la sua piatta vita di esperto finanziario vivendo con la moglie Suzanne [...]. Nella soffitta […] vive un gruppo di donne spagnole spesso maltrattate dalla portinaia. […] Viene assunta la nipote di una delle iberiche, Maria, appena arrivata da Burgos. Jean-Louis comincia ad interessarsi a lei e, per traslato, alla vita delle sue compatriote che decide di aiutare nelle loro difficoltà quotidiane. (MYmovies)

Evento organizzato in ricordo di Alfea Possavino Delucis.

Premi:
Vincitore di un premio internazionale.


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Così la critica:
Barbara Pianca (Film Review):
Questa commedia francese intimista, colorata e a tratti quasi sgargiante, porta brio e buon umore nel cuore di chi la guarda. […] La trama di per sé è classica e funziona: una situazione di calma apparente viene stravolta dall’arrivo di un agente esterno che ne scombina gli incastri e gli equilibri e porta a un finale di rottura o di più matura ricomposizione. Qui l’elemento scombinante è "sestuplicato", se esiste questa parola: si manifesta cioè tramite sei volti e soprattutto sei corpi.


Paolo Mereghetti (Corriere della Sera):
Maria [la nuova donna di servizio] conquista ben presto la fiducia dei Joubert. E soprattutto quella di monsieur Jean-Louis […], vulnerabile di fronte al calore umano e alla contagiosa allegria che si respira al sesto piano […]. Ed è qui che il film trova la sua energia e il suo divertimento, in questo ritratto a due toni e due tinte: […] tra l’asettico mondo della borghesia parigina […] e la calda solidarietà delle “donne del sesto piano”. Un contrasto che la sceneggiatura [...] ingigantisce con abile ironia […], attraverso un percorso che è prima di tutto “esistenziale”. L’idea vincente di questa commedia piacevole e simpatica, infatti, è nella sua capacità di raccontare il confronto tra due mondi che si incontrano ogni giorno ma che sembrano incapaci di capirsi e di parlarsi: lo scontro tra due culture sostanzialmente opposte [...]. Raccontato con affetto ma anche senza dimenticare la voglia di lasciare il segno di qualche bella e profonda unghiata.

PHILIPPE LE GUAY - Parigi (Francia), 1956
Regista e sceneggiatore francese, esordisce nel 1983 con il cortometraggio “Le clou”, rimanendo sconosciuto in Italia fino al 2003 quando viene distribuito il suo quarto lungometraggio, “Il gusto della vita”, “un’attuale, divertente, piacevole commedia francese” (Porro). Precedentemente aveva diretto altri tre lungometraggi (“Les deux Fragonard”, 1989, “L'année Juliette”, 1995 e il thriller di solida fattura “Trois huit”, 2001) e due film per la televisione: (Urgence d'aimer, 1992, e “Rhésus Roméo”, andati in onda su Canal+, TF1 e Arte). Nel 2006 realizza “Du jour au landemain”, una “commedia inquieta” con protagonista un uomo che vede scomparire (per magia?) tutti i piccoli inconvenienti della sua vita.
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