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Lunedì 19 dicembre Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
CORPO CELESTE
(Italia, 2011) di Alice Rohrwacher – dur. 100'
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on Anita Caprioli, Renato Carpentieri, Salvatore Cantalupo, Yle Vianello
Una famiglia tutta al femminile torna a vivere in Calabria dopo dieci anni trascorsi in Svizzera: la storia è vissuta attraverso gli occhi di Marta, la protagonista tredicenne.

Premi:
Vincitore del Nastro d’Argento per la Miglior Regista Esordiente più altre 2 nomination.


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Così la critica:
Curzio Maltese (La Repubblica):
Se una regista nemmeno trentenne è capace di creare con pochi mezzi e tante idee un film come Corpo celeste, si può essere ottimisti sul futuro del cinema italiano. A Cannes il film di Alice Rohrwacher è parso a molti il film più interessante della Quinzaine, laboratorio del futuro dove hanno esordito fra i molti Fassbinder e Herzog, Carmelo Bene e George Lucas, Oshima e Jarmusch e i fratelli Dardenne. È presto per dire se Rohrwacher si aggiungerà alla lista, ma certo il suo è un esordio folgorante.

Roberto Silvestri (Il Manifesto):
La Calabria montagnosa, aspra e affascinante, già set solare, e nero-verde, delle Quattro volte di Michelangelo Frammartino, accoglie e valorizza questo splendido esordio alla regia di Alice Rohrwacher.

Paolo Mereghetti (Il Corriere della Sera):
Corpo celeste è, a memoria non solo mia, il più bell’esordio cinematografico di una regista italiana. [...] la Rohrwacher filma con un pudore pari alla maturità dello stile, con una macchina da presa molto mobile ma mai gratuitamente ondivaga e che scegliendo con istinto sicuro quello che è veramente importante da inquadrare obbliga lo spettatore a prendere una posizione di fronte alle cose. Come fanno gli occhi di Marta e come dovrebbe fare sempre il cinema.

ALICE ROHRWACHER - Fiesole (Italia), 1982
Sorella dell’attrice Alba Rohrwacher, si laurea a Torino in Lettere e Filosofia. Successivamente, ottiene un Master in sceneggiatura e linguaggio documentario presso la videoteca Municipal di Lisbona e un Master in tecniche narrative, sceneggiatura e drammaturgia presso la Scuola Holden di Torino. La sua prima esperienza cinematografica risale al 2005, quando scrive e dirige il documentario “Un piccolo spettacolo” (2005). La pellicola ottiene il primo premio al Festival del Cinema Documentario di Roma. A seguire, sempre all’interno del genere documentaristico, è regista di “Vila Morena” (2005, prodotto dalla Videoteca Municipal di Lisbona) e di un episodio del film collettivo “Checosamanca” (2006), un insieme di storie che vogliono raccontare spaccati di realtà regionali diverse. Il risultato è un’opera intrisa di impegno civile e politico. Fra il 2008 e il 2009 si occupa prevalentemente di montaggio di documentari altrui, lavorando anche nel campo musicale e teatrale. “Corpo celeste” (2011) è il suo primo lungometraggio.
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