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Lunedì 24 gennaio Ore 16:15 20:15
OMAGGIO A GIBBAEvento dedicata al maestro dell’animazione italiana Francesco Maurizio Guido, in arte Gibba. Durante la serata saranno proiettati due film: “ L’ultimo sciuscià” e “ Il nano e la strega”.
Il regista sarà presente in sala per rispondere alle domande del pubblico.
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L’ULTIMO SCIUSCIÀ
(Italia 1947) di Gibba ? dur. 11’
Uno sciuscià è costretto a vendere le sigarette all’angolo della strada, in compagnia del suo cane. Si vedono i passanti, tra i quali un militare che si accompagna alla propria fidanzata dialogando con un curioso e divertente accento italo-americano.
Così la critica:
Mario Verger (Cinemino):
L’ultimo sciuscià divenne immediatamente un classico dell’animazione italiana (…).Gibba, giovanissimo, seppe d’un colpo intuire le enormi capacità del cartoon classico abbinandole per la prima volta a temi d’attualità.
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Grandi Corti Animati, a cura di L. Boledi:
Francesco Maurizio Guido in arte Gibba, a soli ventitré anni, nell’epoca della sua maggiore freschezza stilistica, pur servendosi dei canoni più classici dell’animazione tradizionale, riuscì a creare un film pieno di poesia e di situazioni psicologiche complesse.
Massimo Maisetti (Giornale dello spettacolo, 1971):
Uno dei primi esempi di maturità poetica ed espressiva del cartoon italiano.
Natalino Bruzzone (Il Secolo XIX, 1998):
Un capolavoro per finezza, stile, poeticità e cultura cinematografica (…). “Zavattini lo vide e si commosse”.
Marco Giusti (Dizionario dei cartoni animati):
“L’ultimo sciuscià”, diretto da Gibba a soli 23 anni in modo incredibile, con un ristretto numero di amici, colori fatti in casa, una macchina da presa di legno a manovella, fu il primo serio cortometraggio d’animazione nel dopoguerra a trattar i temi del neorealismo.
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IL NANO E LA STREGA
(Italia 1974) disegni animati di Gibba dur. 76’
La maga Merlina, vecchia e brutta, viene a sapere dallo zio mago Magozio che ridiventerà bella se si accoppierà ripetutamente con il nano Pipolo, virilmente superdotato. Ma la vittima non ne vuole sapere…
Così la critica:
Mario Verger (Cinemino):
Il Nano e la Strega, il mitico cult-movie osé dell’animazione italiana Anni ’70 di Gibba. Prodotto da Carlo Monti anche se la regia, anziché a Gibba, venne attribuita per via di “censura” a Gioacchino Libratti, il film [segna] da un lato un ritorno all’ispirazione del passato, dall’altro una ventata di brio e modernismo che si riscontrerà nei successivi spezzoni di animazione erotica gibbiana […E tanta paura, Scandalosa Gilda].
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Gibba (Il secolo XIX):
Progettammo “Il Nano e la Strega” con il serio intento di abbattere gli stupidi anacronistici tabù legati sino allora alla sessualità. Via le pudibonde quanto false giustificazioni etico filosofiche. Andiamo sul concreto per smitizzare ciò che non è affatto mito, ma pratica normale, umana. Sesso ed erotismo sono anche allegria!
Dall’autobiografia di Gibba:
L’amico Bruno Edera di Ginevra, funzionario della RTS e noto studioso a livello internazionale di Cinema di Animazione, lo ha veduto in Svizzera e mi scrive di averlo trovato assai divertente, più divertente senz’altro del Tarzoon di Picha. E non è il solo a dirne bene.
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FRANCESCO MAURIZIO GUIDO, in arte GIBBA
Pittore, fumettista, scrittore e regista di film d’animazione, nato ad Alassio nel 1924. Iniziò la carriera giovanissimo alla Macco Film di Roma, collaborando con i fratelli Cossio a “Pulcinella nel bosco” e “Pulcinella e il temporale”. Passato alla Incom realizza insieme a Kremos “La trombetta d’oro”. Dopo due brevi parentesi, presso Anton Gino Domeneghini per “La rosa di Bagdad” e alla Nettunia Film per l’ideazione e preparazione di “Hello: Jepp!” su soggetto di Federico Fellini, torna nella sua Alassio dove fonda la Alpha Circus. Dopo la produzione di due pubblicitari, “Pallino il pescatore” e “Temporale d'estate”, realizza nel 1947 il suo capolavoro, “L'ultimo sciuscià”, unico esempio riconosciuto di animazione neorealista. Il film fece commuovere il padre del neorealismo Cesare Zavattini ed è attualmente conservato al MOMA di New York. Tornato a Roma, lavora su vari film mai terminati, quali “La montagna tonante” di Attanasi e “Le avventure di Rompicollo”.
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Entrato a capo del reparto di animazione nella Corona Cinematografica, realizza decine e decine di cortometraggi, documentari e cartoni animati. Ricordiamo ad esempio “Centomila leghe nello spazio”, i cortometraggi in animazione didattici e scientifici, "Cucciolino cerca guai" tratto dal suo fumetto “Cucciolino” pubblicato sul Corrierino, “I pittori della preistoria”, “Menenio e i petrolieri”, “Oggi sposi”, “Anastasio pittore” e molti altri. Per la King Features si occupa anche della realizzazione di 6 episodi di “Popeye” (Braccio di ferro) e di 15 di “Kresy Kat” (Ignazio e Kresy). Negli anni realizza i titoli di testa di diversi film, quali “Tipi da spiaggia” di Mario Mattoli; “Ti ho sposato per allegria” di Luciano Salce, “I giovani tigri” di Antonio Leonviola; “Il profeta” di Dino Risi, “Little Rita nel West” di Ferdinando Baldi. Realizza per il Ministero delle Poste gli short “Dario il rivoluzionario” e per il Ministero dei Trasporti una cinquantina di corti sulla sicurezza stradale con il personaggio “Motorino”.
Nel 1973 e nel 1974 realizza due lungometraggi: “Il racconto della giungla (o Robinson Crusoe)” e “Il nano e la strega”, primo film animato di carattere pornografico realizzato in Italia. Spesso noto come “Zizì Pan Pan”, fù un film culto negli anni ’70 andandosi ad inserire nel filone aperto da Ralph Bakshi con il suo “Fritz il gatto”. Gibba tornerà ancora sul genere animazione erotica con due inserti animati per i film “…E tanta paura” di Paolo Cavara e “Scandalosa Gilda” di Gabriele Lavia. In quegli anni Gibba lavora spesso per Rai2, creando diversi Intermezzi con “Meo Fibbia”, la serie “Semplicino” per la trasmissione “È semplice!” e “L’uomo mascherato contro la banda aerea” per il programma “SuperGulp! Fumetti in TV”. Sempre per la Rai, alla fine degli anni ‘80 realizza “La storia in diretta” e “Barzellette Storiche” per il programma “La macchina del tempo”. Il 1991 è l’anno del suo terzo lungometraggio, “Kim”, tratto da Rudyard Kipling e con musiche dei fratelli De Angelis. Uno dei suoi ultimi lavori è stata la sigla di Linda e il Brigadiere con Claudia Koll e Nino Manfredi.
Come pittore ha partecipato a mostre di pittura e disegno: alla Fairleigh Dickinson University del New Jersey, al Pescarus di Bucarest, al Boutique di Ostenda, ad Alassio, Roma, Genova, Torino, Gabrowo (Bul.), Los Angeles. Come fumettista ha pubblicato sul “Corrierino” storie di “Cucciolino”, “Il marziano Pizzirrù”, “I 2 cinesini”. Vignettista per “Il travaso delle idee”, “La Repubblica”, “La tributa illustrata”. Ha pubblicato novelle erotiche su “Playboy” e racconti su “Il Paese”. È stato presidente dell’Unione Cinetecnici dell’Animazione (UNAC), ha vinto decine di Premi di Qualità del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, nonché riconoscimenti nei più importanti Festival Internazionali. Tra i premi ricordiamo il Marc’Aurelio d’oro (1964), la Medaglia d’oro “La vita per il cinema” (1975), Premio Fantoche Cinema d’animazione (1978), la Medaglia d’argento Premio Letterario “Pieve S. Stefano” (1992), Maestro del cinema di animazione Expocartoon (2001).
Marco Frassinelli
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