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Lunedì 2 febbraio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
THE GERMAN DOCTOR. WAKOLDA
(Argentina, 2013) di Lucia Puenzo dur. 93’
Con Alex Brendemühl, Natalia Oreiro, Diego Peretti, Elena Roger, Guillermo Pfening
Nel 1959, un medico tedesco in viaggio sotto falsa identità fa la conoscenza di una famiglia argentina nelle desolate terre della Patagonia. Quel medico non è altro che il nazista Josef Mengele, uno dei più grandi criminali della storia che ha trovato rifugio come ospite della locanda appena aperta dalla famiglia…
Premi:
Vincitore di 17 premi internazionali (più 23 nomination) tra cui 4 Silver Condor dell'Argentinean Film Critics Association (Film, Regista, Attrice protagonista e Attore non protagonista); in concorso all'Un Certain Regard del Festival di Cannes.
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Così la critica:
Chiara Bruno (FilmTv)
Immerso in un inverno desaturato che coglie la fragilità di un Paese derubato della coscienza, “The German Doctor” è un thriller psicologico e un romanzo di formazione lucido e teso. Scarno eppure ipersensibile al dettaglio, come una piccola donna che conosce il Male sotto il tetto della propria casa che assolve tutti i peccati del mondo legittimandoli.
Paola Casella (MyMovies)
Lucía Puenzo, figlia di quel Luis che vinse l'Oscar con “La storia ufficiale”, mantiene un controllo saldo sulla storia evitando ogni sensazionalismo e creando un'atmosfera ipnotica reminiscente di quella che sapeva suscitare il vero medico di Auschwitz. La sua è la seduzione (e la banalità) del Male, e Puenzo ci mostra come nessuno ne sia immune. Il miraggio dell'eugenetica inseguito da Mengele attraverso gli esperimenti umani sia nei campi di concentramento che durante la sua fuga in Sud America si fonde con quel desiderio di omologazione, ancora oggi ben presente, che mira ad annientare l'unicità degli individui in favore di uno standard di perfezione seriale. “The German Doctor Wakolda” sembra una favola nera dei fratelli Grimm, ma l'orrore scaturisce dalla consapevolezza che un personaggio come Mengele è davvero esistito e che mostri come lui si aggirano ancora fra noi. Lucia Puenzo avanza anche una critica sottile al suo popolo che ha accolto gli ex criminali nazisti senza porsi troppe domande, spesso diventando complice della loro fuga dalla giustizia. E guarda allo spettatore dicendo: Che cosa avreste fatto voi? Che cosa fareste, se succedesse ancora?
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LUCIA PUENZO - Buenos Aires (Argentina), 1973
Lucia Puenzo è la figlia del noto regista Luis Puenzo. Dopo aver ottenuto il Ph.D. in Letteratura argentina e Critical Theory presso l'università di Buenos Aires, si dedica alla letteratura ed è autrice di tre racconti (“El Niño Pez”, “9 Minutos” e “La Maldición de Jacinta Pichimahuida”) e di numerose sceneggiature televisive. Nel 2004 firma il cortometraggio “The Invisibles” (2004) e nel 2007 dirige il lungometraggio d’esordio “XXY”, in cui parla del vissuto di un adolescente intersessuale, descrivendo quel momento delicato e difficile che sono le prime esperienze sentimentali e sessuali, tra la confusione che tutto ciò può creare e la pressione a dover operare una scelta. Il film ottiene - tra gli altri - il Grand Prix a Cannes, il premio Goya per il miglior film latino-americano, il premio per il miglior film a San Sebastian, sei premi dell’Academia Argentina de Cine (tra cui miglior film e migliore regia). Con il successivo road movie “El Niño Pez” (2009) la Puenzo «non abbandona i temi torbidi del titolo precedente e al rapporto sessuale tra le due protagoniste aggiunge altri temi forti» (Fossati).
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