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Lunedì 9 Febbraio Città protagoniste
PARIGI (Francia, 2008) di Cedric Klapisch - dur. 130'
con Juliette Binoche, Romain Duris, Francois Cluzet, Fabrice Luchini, Karin Viard.
Una Parigi splendidamente fotografata è la cornice delle vicende di una ventina di personaggi, ognuno colto in un breve momento - ovviamente significativo - della sua vita. Al centro c’è Pierre, ballerino di medie speranze, in attesa di operazione per una grave e misteriosa malattia al cuore. Attorno a lui numerose altre traiettorie di vita ordinaria: sua sorella che si trasferisce da lui per assisterlo, una fornaia che assume un’apprendista maghrebina, un professore di storia che si innamora di una studentessa, un architetto che si appresta a commentare la città di Parigi per una collana di dvd…
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Così la critica:
Paolo Mereghetti ( Corriere della Sera):
Come avviene per il panorama urbano, anche per quello «umano» Klapisch non ha paura di cadere nei luoghi comuni […] e anzi li mette in scena con un certo ingenuo orgoglio arrivando così a togliere loro la patina di prevedibilità per raccontare la vita quotidiana in tutte le sue forme, anche le più scontate e abusate. E diversamente da un Lelouch non si preoccupa di legare tutte le storie in un finale di «ricomposizione»: […] Klapisch non vuole dare un senso a tutto, ordinando in qualche modo le vite dei suoi parigini dentro una trama dove tutto si tiene e trova un senso. No, i suoi personaggi a volte si incontrano a volte si dividono (anche in maniere tragiche) ma proseguono ognuno per la propria strada.
Roberto Silvestri (Il Manifesto):
Il film non vuole aggiustare storie d'amore o riparare le passioni appassite, soccorrere i sofferenti o miracolare i morenti, anzi fa un po' il contrario. E se i parigini sono chiusi, duri, introversi, nascondono, dentro una città luminosa e fascinosa, i loro segreti, timori e psicosi, meglio farli morire, scontrare, o deragliare, o piangere o ridere d'un tratto, ma rispettarli per come sono, invece che condurli, grazie a un'altra Amelie Poulain, all'happy end fasullo.
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KLAPISCH Cedric - Neuilly-sur-Seine (Francia) 1961
Studia in Francia prima di trasferirsi a New York dove, dal 1983 al 1985, lavora come cameraman e dirige alcuni cortometraggi. Al suo ritorno in Francia dirige il corto 'In Transit' (1986), vincitore a Lille, Grenoble e Clermond-Ferrand. Lavora quindi su commissione realizzando diversi reportage e un film per il Consiglio Europeo di Ricerca Nucleare. Nel 1991 esordisce nel lungometraggio con 'Riens du tout'. Ancora sconosciuto all'estero, ottiene nel 1995 il riconoscimento internazionale con 'Chacun cherche son chat'. Dirige successivamente 'Un air de famille' (1996), 'Peut-etre' (1998), 'Ni pour, ni contre, bien au contraire' (2001). Nel 2002 realizza 'L'appartamento spagnolo' e nel 2005 il sequel 'Bambole russe'.
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