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Mercoledì 4 Marzo in collaborazione con il DAMS (due proiezioni 16.15 21.15)
FRONTE DEL PORTO (USA 1954) di Elia Kazan - dur. 108'
con Marlon Brando, Eve Marie Saint, Karl Malden, Rod Steiger, Lee J. Cobb.
Un ex pugile fallito, Terry Malloy (Brando), il cui fratello Charlie (Steiger) ha fatto carriera spalleggiando il corrotto boss del sindacato portuale (Cobb), accetta di testimoniare contro il gangster per amore di Edie (Saint), la sorella di un lavoratore ucciso.
Premi:
Vincitore di 24 premi internazionali (+7 nominations), tra cui:
Premio Oscar 1955: Miglior film, Miglior regia, Miglior attore (Brando), Miglior attrice non prot. (Saint), Miglior sceneggiatura or., Miglior fotografia in b/n, Miglior scenografia per film in b/n, Miglior montaggio, nom. Migliore attore non pro. (Cobb, Malden e Steiger), nom. Miglior colonna sonora
Festival di Venezia 1954: Leone d'argento
Golden Globe 1955: Miglior film dram., Miglior attore dram. (Brando), Miglior regia, Miglior fotografia in b/n
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Così la critica:
Il Mereghetti:
Film girato verso la fine dell'epoca "maccartista" durante la quale Kazan aveva collaborato denunciando alcuni ex compagni comunisti, ispirato da un servizio giornalistico del 1951, premiato con il premio Pulitzer e sceneggiato da Budd Schulberg (anche lui collaboratore del senatore Mc Carthy), è “uno di quei film che rivelano un'epoca ponendo allo scoperto la falsa coscienza degli intellettuali come pochi altri” (Goffredo Fofi). Discutibilissimo e criticatissimo sul piano dei contenuti sociali, con la sua rappresentazione totalmente negativa delle organizzazioni sindacali e degli operai stessi; effettistico e demagogico nella messa in scena; disequilibrato nella struttura narrativa, con l'ingombrante presenza del prete (Malden) che finisce per essere il vero punto di riferimento della storia. Resta, a riscattare il film, l'interpretazione di Marlon Brando, migliore nella scena in cui prende coscienza col fratello in macchina che in quella del pestaggio, eccessiva e masochista come l'ideologia del film. Rimane comunque scolpita nell'immaginario collettivo la scena finale in cui Malloy pesto e barcollante si avvia alla "chiamata" per il lavoro. Ottenne dodici nomination e vinse otto premi Oscar.
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KAZAN Elia - Istambul (Turchia), 1909
All'anagrafe Elias Kazanjoglouu, nato il 7 settembre 1909 ad Istambul (Turchia), morto il 28 settembre 2003 a New York (Usa), Nasce da una famiglia di origine greca che quattro mesi dopo la sua nascita si trasferì negli Stati Uniti d'America. Convinto sostenitore del "Metodo Stanislavskij”, diresse molti film di successo specialmente a cavallo degli anni 50 e 60. Tra i più famosi vanno ricordati Viva Zapata (1952), La valle dell'Eden (1955), Wild River (1960) uscito in Italia con il titolo Fango sulle stelle. Più volte Premio Oscar per la regia, come uomo di teatro diresse tutte le opere di Arthur Miller e Tennesse Williams. Nel 1948 fondò assieme a Lee Strasberg l'Actor's Studio a New York lanciando nell'olimpo hollywoodiano grandi attori e grandi attrici. La sua filmografia comprende anche Un volto nella folla (1957), Splendore nell'erba (1961), Gli ultimi fuochi (1976). Nel 1952 entrò in rotta di collisione con molti colleghi registi e attori per la sua collaborazione al cosiddetto comitato Mc Carthy. Questo non gli impedì tuttavia di proseguire la sua carriera di cineasta ma nulla fu come prima. Odi e risentimenti gli furono espressi dai suoi accusati sino alla sua morte.
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