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Lunedì' 25 Febbraio Sognando cinema
PAPRIKA - SOGNANDO UN SOGNO
(Paprika) di Satoshi Kon dur. 90' Giappone 2006
Atsuko Chiba è una famosa psichiatra che aiutata da un dispositivo rivoluzionario, il DC-Mini, riesce a penetrare nei sogni delle persone osservandone i desideri più reconditi, i pensieri inconsci e le psicosi. Prima che però la sua invenzione venga approvata dal Governo, uno dei prototipi viene rubato dal suo laboratorio. Soltanto nel mondo dei sogni Paprika, alterego onirico di Atsuko, potrà scoprire la verità.
Vincitore di 3 premi internazionali (+2 nominations), tra cui:
· Mostra del cinema di Venezia 2006: in concorso
· Festival d’Annecy 2007: in concorso
· Fantasporto 2007: Premio della critica
· Montreal Festival of New Cinema 2006: Premio del pubblico
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Così la critica:
Pier Maria Bocchi (Film TV)
La trama del cartoon di Satoshi Kon non è riassumibile in poche righe: perché si sfoglia come un fiore dai petali infiniti esattamente come il film, matrioska inesauribile, costruzione a scatole cinesi che non fa che aprirsi verso la purissima libertà immaginifica. La quale non ha freni, non conosce barriere, si slancia al cielo e poi giù a terra e di nuovo al cielo, scende negli abissi e sale al cosmo, entra nell'umano e nel non-umano con identiche curiosità e perspicacia, crede in se stessa e nello sguardo dello spettatore, celebra il trionfo dell'anarchia e il funerale delle attese e del previsto. Paprika è un capolavoro di ricchezza inafferrabile, che bisognerebbe vedere cinque volte per riuscire a imparare a memoria. Perché inoltre dona aria ai polmoni, sangue al cuore e stimoli al cervello. Senza esaurimento scorte. Si esce frastornati, e felici che possa esistere (ancora) un cinema del genere.
Mariarosa Mancuso (Il Foglio)
Non importa quanto poco vi piaccia l'animazione giapponese. Non piace tutta nemmeno a noi. Eppure "Paprika" trascina dal primo sogno all'ultimo.
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KON Satoshi - Hokkaido, Giappone, 1963
Studia al Musashino College of Arts, diplomandosi in disegno animato. Comincia a lavorare come mangaka nel 1985, passando successivamente al mondo dell’animazione. Debutta nel lungometraggio nel 1997 con “Perfect Blue”, film d’animazione ambientato nel mondo della musica pop, “grondante sesso e violenza. La protagonista è condotta sull’orlo della schizofrenia da un fan minaccioso, mentre i confini tra realtà, finzione e incubo diventano sempre più labili, in una complessa riflessione sul doppio che ricorda Hitchcock, cita De Palma e paga anche un sostanzioso tributo all’horror splatter. Nessuna produzione live-action avrebbe potuto rendere la labirintica ed onirica costruzione a scatole cinesi high-tech del romanzo di Yoshikazu Takeuchi, da cui è tratto questo anime ambizioso dalla qualità elevatissima" (Mazzarella). Dirige in seguito “Millennium Actress” (2001), la serie televisiva “Paranoia Agent” (2004) e “Tokyo Godfathers” (2003). Quest’ultimo è distribuito anche in Italia, visto da pochi intimi che “rimangono conquistati dalla capacita di Satoshi di reinventare il reale, dal disegno attento ai dettagli più piccoli, dalla sensibilità psicologica” (Tassi).
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