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Lunedì 17 Dicembre Testardamente figli
GUIDA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI
(A Guide to Recognizing Your Saints) di Dito Montiel - dur. 98' USA 2006
con Robert Downey jr., Shia La Beouf, Chazz Palminteri, Rosario Dawson
Astoria, Queens, 1986. Manhattan, ombelico del mondo, è a pochi chilometri, ma temporalmente ad anni luce di distanza. Dito vive con i suoi genitori e trascorre la giornata con i suoi amici di strada, fra droga, noia e microcriminalità. Un mondo chiuso, una sorta di ghetto in cui la società wasp americana sembra aver confinato italiani, portoricani, greci. Un quartiere senza via di scampo che, a un certo momento, inizia a stare troppo stretto a Dito che decide così di partire per la California. Per tornare poi solo quindici anni più tardi, perché il padre è malato e per affrontare il suo passato…
Vincitore di 6 premi internazionali (+7 nominations), tra cui:
· Mostra del cinema di Venezia 2006: Premio Settimana della Critica, Premio Isvama
· Sundance Film Festival 2006: Miglior regia, Premio speciale della giuria |
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Così la critica:
Massimo Lastrucci (Ciak)
Una storia concreta per temi generali ineludibili. Cosa deve fare una comunità per non scomparire? A cosa deve rinunciare? Sul concetto un po’ anti-egualitario di “tolleranza” c’è da discutere e la sceneggiatura lo fa in maniera chiara e profonda. Siamo di fronte a un film di notevole lucidità ideativa e realizzativa. Senza indecisioni e digressioni superflue, Diritti (viene dai corti e dai documentari, ex allievo di Ermanno Olmi), con l’aiuto appassionato e sorvegliato della comunità occitana, ci parla di individui e collettività, senza didascalismi o giudizi calati dall’alto. Un’impeccabile professione di etica cinematografica e di narrativa.
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Roberto Nipoti (La Repubblica)
Se i temi di fondo (la fuga dalla violenza, la conquista dell’età adulta) non sono affatto inediti, è tutt’altro che ovvia, invece, la forma filmica scelta per rappresentarli. Pur coltivando una propria “mitologia” del passato, Montiel evita accuratamente l’andamento letterario che accompagna quasi di regola il cinema della memoria. Nessuna nostalgia per l’adolescenza perduta, in altre parole: piuttosto una riflessione sulla formazione della personalità del soggetto narrante a partire da una frattura. Con momenti di straniamento in cui i personaggi “parlano” direttamente allo spettatore.
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MONTIEL Dito Astoria, Queens, USA, 1970
Dopo essere stato espulso dalla high school, a 17 anni Dito Montiel entra a far parte di una band (i Gutterboy) e va in giro in perenne turnè su un camper esibendosi prima dei concerti degli Stray Cats. Sono anni -quelli che seguono- in giro per l'America, lavorando anche come modello; conosce Andy Warhol e la sua Factory e posa per Bruce Weber per la campagna pubblicitaria dell'intimo Calvin Klein. Durante questo periodo filma decine di cortometraggi su qualsiasi idea gli venga in mente e con qualsiasi tipo di camera riesca a farsi prestare. Riesce a scrivere anche un'autobiografia basata sulla sua adolescenza da teppista. Durante un book reading in California, lo avvicina Robert Downey jr per sviluppare un progetto cinematografico a partire dal suo libro: la sceneggiatura -con il fondamentale aiuto del Sundance Screenwriter and Filmmakers Labs- diventerà nel 2005 la sua prima regia: film nostalgico, 'Guida per riconoscere i tuoi santi' (2005), mette d'accordo tutta la critica.
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