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Lunedì 14 Aprile Per non dimenticare
LA MASSERIA DELLE ALLODOLE
di Paolo e Vittorio Taviani - dur. 122'
Italia, Bulgaria, Francia, Spagna, Gran Bretagna 2007
Con Paz Vega, Ángela Molina, Alessandro Preziosi, Mohammed Bakri, Tchéky Karyo, Mariano Sigillo
Dal romanzo omonimo dell'italiana di origine armena Antonia Arslan, rappresenta il ritorno al cinema, dopo dieci anni, dei fratelli Taviani. È l'evocazione della feroce strage del popolo armeno, pianificata ed eseguita tra il 1915 e il 1917 dal movimento sciovinista fascista dei Giovani turchi, al potere dal 1913, con oltre un milione e mezzo di morti.
5 nominations a premi internazionali. |
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Così la critica:
Lietta Tornabuoni (la Stampa)
Il fatto storico visto attraverso la vicenda di una famiglia si trasforma nel film in qualcosa di vivo e coinvolgente, in un emozione personale. La parte centrale, il racconto dell'eccidio, è forte, sanguinoso e straziante, diverso da ogni opera precedente dei Taviani, eppure simile per le immagini meravigliose e il loro stile bellissimo che racconta senza spiare da vicino i dettagli. |
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Alberto Crespi (l'Unit
I Taviani raccontano un pezzo di storia non italiana perché vogliono raccontare “quella” storia, senza intenti metaforici.
(…) il film prende alla gola. Dopo averlo visto, si è diversi. Si sa, come minimo, qualcosa di più sulla “banalità del male” di cui parlò Hannah Arendt a proposito del boia Eichmann.
Francesco Puma (RevisionCinema)
La Masseria delle Allodole è un’opera dolente e necessaria, un’acre elegia sull’insensatezza della natura umana quando questa si arrende ai fiumi velenosi del fanatismo ideologico.
Il film è stato presentato a Berlino e non sono mancate aspre discussioni, più che altro guidate da un senso di colpa collettivo per uno scorcio di storia a volte dimenticato, involontariamente o meno, da qualche libro di testo. |
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TAVIANI Paolo San Miniato, Italia, 1931
TAVIANI Vittorio San Miniato, Italia, 1929
“Varcata ormai da tempo la soglia dei settant’anni, i fratelli Taviani restano fedeli a una loro idea di cinema insieme letterario e sentimentale, brechtiano ed emotivamente coinvolgente, comunque sempre impegnato ad affrontare argomenti forti e non rassegnato ad appiattirsi sull’imperante minimalismo quotidiano” (Film DOC, 2007). Vittorio Taviani e Paolo Taviani sono figli di un avvocato che durante il fascismo ha avuto problemi con le autorità per le sue idee antifasciste. Si interessano di cinema fin dall'università, incominciano la loro carriera come documentaristi e si impongono ben presto nel panorama cinematografico italiano per il loro impegno civile. Il primo grande successo internazionale arriva con ‘Padre padrone’ (1977) che vince la Palma d'Oro e il Premio della Critica al Festival di Cannes. Nel 1982 esce ‘La notte di San Lorenzo’, poetico racconto di alcune fasi della guerra di Liberazione viste attraverso gli occhi di alcuni contadini. Il film è considerato uno dei più importanti film della produzione italiana anni '80 e vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali tra cui il Gran Premio della Giuria a Cannes e cinque David di Donatello. Negli anni seguenti dirigono anche ‘Kaos’, ‘Le affinità elettive’, ‘Il sole anche di notte’. Nel 1986 ricevono il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
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