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Lunedì 17 Marzo Sognando cinema
L' ARTE DEL SOGNO
(La science des rêves) di Michel Gondry - dur. 105' Francia, Italia 2006
Con Gael García Bernal, Charlotte Gainsbourg, Alain Chabat, Miou-Miou.
Dopo la morte del padre, Stéphane, un giovane creativo che confonde realtà e sogno, torna a Parigi su richiesta della madre. Ad attenderlo ci sono un impiego da illustratore in una piccola impresa di calendari promozionali e una bella vicina di casa, Stéphanie, che cuce per hobby giocattoli di pezza. Invaghitosi della fanciulla, Stéphane la corteggia in sogno e da sveglio costruisce per lei pupazzi meccanici o improbabili macchine del tempo.
Vincitore di 4 premi internazionali (+2 nominations), tra cui:
· Festival di Cannes 2007: Premio UCMF Miglior colonna sonora
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Cosi la critica:
Emanuela Martini (Film TV)
L'andirivieni è continuo, in questo L'arte del sogno (ma in originale è The Science of Sleep, la scienza del sonno), scritto e diretto da Michel Gondry, su un'idea maturata anni fa, prima di “Se mi lasci ti cancello”. Ci sono molte affinità tra i due film, entrambi poemi sull'amore concretamente impossibile e psichicamente irrefrenabile e interminabile: la sovrapposizione continua del piano fantastico e di quello reale, la malinconia che segna le quotidiane occasioni mancate, le incomprensioni, le banalità, la tenerezza delle due menti che si incontrano...
L'arte del sogno vive sospeso in un'atmosfera "artigianale", ben riprodotta dalla tecnica d'animazione che rifiuta la perfezione digitale ed elettronica. Un film felice sull'infelicità e su quello che si affolla intorno a noi quando stiamo per addormentarci: secondo la ricetta di Stéphane, pensieri casuali, ricordi della giornata e del passato, amore, relazioni, canzoni ascoltate quel giorno. La stoffa di cui son fatti i sogni.
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Thomas Sotinel (Le Monde)
Pieno di scene oniriche belle ed estranianti, L'arte del sogno è un film raffinato, con una punta di amaro che lo rende indimenticabile.
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GONDRY Michel - Versailles, Parigi, 1963
Studia grafica in una scuola d’arte in Francia e comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo realizzando dei videoclip per il gruppo Oui Oui, con i quali suona la batteria. Grazie al suo notevole talento e alla sua spiccata creatività, si fa conoscere ben presto come regista di videoclip. Il 1993 è l’anno del suo incontro con Bjork con la quale comincia una lunga e fruttuosa collaborazione professionale. È famosisssimo anche come regista di spot commerciali. Nel 2001 esordisce nel lungometraggio con “Human Nature”, nel quale conserva tutte le caratteristiche creative e visive dimostrate nei lavori precedenti. Una scrittrice respinta dagli uomini e isolatasi in una foresta, si fidanza con uno scienziato del comportamento che sogna la repressione totale degli istinti. Tra i due estremi (natura e cultura) vince il medio, cioè il comportamento ipocrito. Il grande successo internazionale arriva nel 2004 grazie a “Se mi lasci ti cancello” (scritto insieme all'amico sceneggiatore Charlie Kaufman) nel quale concentra tutto il talento visivo e rivoluzionario del suo stile. Il film gli vale un Oscar 2005 per la miglior sceneggiatura originale, su due nomination ricevute (alle quali vanno aggiunte quattro candidature ai Golden Globe).
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