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Lunedì 28 Aprile Registi europei
GRINDHOUSE A PROVA DI MORTE
(Grindhouse - Death Proof) di Quentin Tarantino - dur. 116' USA 2007
Con Kurt Russell, Vanessa Ferlito, Sydney Tamiia Poitier, Jordan Ladd, Rosario Dawson, Eli Roth, Quentin Tarantino
Per la DJ più richiesta di Austin, Jungle Julia, il crepuscolo è il momento migliore per rilassarsi in compagnia delle sue migliori amiche. Insieme, le tre bellezze si lanciano alla conquista della notte ma non tutti gli sguardi che attirano sono innocenti: a seguire di soppiatto ogni loro mossa c’è anche Stuntman Mike (Kurt Russell), uno stagionato ribelle pieno di cicatrici che sorride con atteggiamento lascivo seduto al volante della sua auto...
Vincitore di 2 premi internazionali (+3 nominations), tra cui:
· Festival di Cannes 2007: in concorso
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Così la critica
Emanuela Martini (Film TV)
Tarantino si diverte a smontare tutti i simboli del potere maschile, prima facendo a pezzi fidanzati e amanti nelle chiacchiere tra amiche, poi ridicolizzando un anziano sosia di Iena Plissken (lui, Kurt Russell), con la sua auto, le sue cicatrici, i suoi simboli fallici, la sua "divisa" nera, la sua folle sicurezza. E quando mette in mano alle ragazze l'arma maschile per eccellenza, l'auto, il gioco è fatto. Grindhouse è certamente uno "scherzo", un film costruito sui miti, i simboli, i cliché di una certa, irripetibile, stagione cinematografica, dove il basso si mescola con l'alto (allora era esile il confine tra B movies e nouvelles vagues). Ma è un gioco più sottile, generoso e liberatorio di quanto non appaia in superficie, non pura citazione ma rielaborazione.
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Francesco Lomuscio (Filmup)
Come tutta la filmografia tarantiniana "Grindhouse - A prova di morte", commentato da una colonna sonora eccellente, si presenta con l'intenzione di invitare le giovani generazioni a riscoprire un'appassionante, sporca e coinvolgente cinematografia del passato, ben lontana dal facile ricorso alla computer grafica, tramite la testimonianza di chi ne è stato diretto spettatore.
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TARANTINO Quintini - Knoxville, Tennessee, 1963
Regista più amato/odiato degli ultimi anni, considerato sia un genio, ma anche il regista più sopravvalutato di tutti i tempi; l’uomo che con soli due film e due sceneggiature ha firmato la leggenda". A sedici anni interrompe gli studi e va a lavorare come commesso in un negozio. Non ha mai frequentato corsi di cinematografia e la sua scuola è stata il cinema stesso, quello di Leone, Godard, De Palma e Peckinpah. Nel 1992 realizza “Le iene” (Reservoir Dogs). L’esordio è fulminante e Tarantino viene subito annoverato tra i registi di culto. La violenza è verbale, fisica, psicologica, pervade ogni momento del film. Due anni dopo realizza “Pulp Fiction”, Palma d'Oro a Cannes e successo di pubblico enorme. Dirige quindi “Jackie Brown” (1997) e dopo sei anni il dittico 'Kill Bill' (2003), “una spremuta di quello che mi piace”. Cioè cinema di genere, spaghetti western, l'intera galassia delle arti marziali. E poi una sequenza anime, inserti in b/n, ralenti, ombre cinesi. Il virtuosismo elevato ad archetipo.
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