Si è chiusa a Sanremo la dodicesima edizione del
Festival nazionale del doppiaggio, per dieci anni chiamato "
Voci nell'ombra" (nella sua originaria collocazione di Finale Ligure) e dal 2007 rinominato "
Voci a Sanremo", per far subito capire a tutti che la location è cambiata (ma il "vecchio" nome ci piaceva di più!).
L'evento è organizzato per premiare le migliori voci italiane che si sono distinte nel doppiaggio di programmi televisivi e film, oltre che per celebrarne i volti storici e ribadire - se ce ne fosse bisogno - l'importanza del settore.
Seconda volta a Sanremo, quindi, ma quest'anno sono cambiati i locali che ospitano i momenti clou del festival: la serata finale - nel 2007 all'Ariston - si è spostata nella più piccola ma ugualmente suggestiva sala del
Teatro del Casinò.
La conduzione del galà è stata affidata ai genovesi
Max Novaresi e
Serena Garitta, che avrebbero dovuto essere affiancati dal nume tutelare della manifestazione, il critico
Claudio G. Fava, costretto a casa da un malore ma presente attraverso un video-messaggio che ha inaugurato la serata.
I premi, dicevamo: cinque categorie per il cinema e cinque per la televisione, oltre a quattro premi speciali (per l'elenco dei vincitori, vi rimandiamo all'apposita
pagina del sito).
La serata è stata molto gradevole, i volti poco noti dei doppiatori presenti hanno rivelato voci molto note, creando uno straniante effetto nel pubblico di non addetti ai lavori e permettendo ai conduttori di "giocare" con loro... Simpatico il siparietto organizzato ai "danni" di
Saverio Moriones, doppiatore tra gli altri di
Fritz Wepper sia ne "
L'ispettore Derrick" (dove era lo storico aiutante di
Horst Tappert) sia ne "
Un ciclone in convento". Proprio dal set di quest'ultimo telefilm è stato registrato il saluto di
Wepper alla sua voce italiana (premiata come miglior voce maschile protagonista al cinema)...
Sempre per restare in tema di divertimento, è piaciuta anche la trovata del gruppo di doppiatori della serie "
NCIS", che ha fatto capire al pubblico quanto sia importante il lavoro dell'adattatore di dialoghi re-interpretando alcune scene del telefilm stravolgendone il senso.
Ma i momenti più significativi della premiazione (oltre, ovviamente, alla consegna dei riconoscimenti) sono stati quelli dedicati alle grandi voci del doppiaggio italiano purtroppo scomparse.
Innanzitutto quella di
Giuseppe Rinaldi, a cui l'intero festival era dedicato: l'omaggio sentito della famiglia, presente sul palco, e un breve sunto filmato della sua carriera hanno reso lo spessore del personaggio e la sua importanza nella storia del cinema tricolore.
Jack Lemmon,
Paul Newman,
Marlon Brando,
Peter Sellers,
Frank Sinatra... potremmo andare avanti ancora a lungo nel ricordare i tanti attori a cui ha prestato la voce, riuscendo sempre a "diventare il personaggio", come più volte è stato detto dal palco.
Ma non è mancato neanche il ricordo commosso di
Claudio Capone, scomparso improvvisamente il 23 giugno, storico protagonista con la sua voce dei documentari di
Quark ma noto al grande pubblico ancor di più - se possibile - per il doppiaggio di
Ridge Forrester nella soap
Beautiful.
Un riconoscimento speciale è andato anche a
Gerardo Di Cola per il suo lavoro a favore della promozione del lavoro dei doppiatori.
Di Cola è un grande appassionato di questa speciale categoria di attori, e a loro ha dedicato un libro, "
Le voci del tempo perduto", un contributo storico e critico sugli albori del doppiaggio, dal 1927 al 1970.
Da lui è arrivata anche l'unica nota polemica della serata, rivolta direttamente ai critici cinematografici (rappresentati in sala dal giurato
Morando Morandini): il contributo delle "voci italiane" dei film non è stato mai degnamente valorizzato nelle recensioni dei film, lasciando solo ai giornalisti specializzati il compito di apprezzarne il valore.
Il giudizio di
Di Cola è condivisibile, sarebbe giusto dare merito ai doppiaggi ben riusciti (di solito se ne parla solo quando sono "funesti"...), anche perché, se è vero che tanti spettatori in Italia gradirebbero vedere i film in lingua originale e sottotitolati per meglio apprezzare il lavoro degli interpreti, non si contano i casi in cui la recitazione di volti noti di Hollywood sia stata valorizzata dai nostri doppiatori... Meglio
Ferruccio Amendola o
Sylvester Stallone?
Francesco Pannofino o
Jean-Claude Van Damme? A voi la risposta!
Carlo Griseri