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Johnny Depp (John Christopher Depp II)
Naro a Owensboro il 9 giugno 1963
Attore, regista, chitarrista

Filmografia essenziale:
2009 Nemico pubblico
2007 Sweeney Todd
2003 Pirati dei Caraibi
2000 Chocolat
1999 Il mistero di Sleepy Hollow
1998 Paura e delirio a Las Vegas
1997 Donnie Brasco
1995 Dead Man
1992 Il valzer del pesce freccia
1990 Edward mani di forbice

Articolo:
-1° parte
-2° parte
-3° parte
Johnny Depp (prima parte)
La sua è una recitazione che non segue particolari metodi accademici, se non il proprio istinto e una maniacale preparazione che gli consente di calarsi appieno nello spirito del personaggio.

Quelle compiute da Johnny Depp, al secolo John Christopher Depp II, non sono solo semplici interpretazioni e caratterizzazioni, bensì vere e proprie metamorfosi alle quali dona frammenti della propria personalità e sensibilità, che lo hanno reso, sin dai suoi esordi davanti alla macchina da presa, un attore totalmente fuori dal comune, dotato di un talento ineguagliabile appartenuto forse solo ai grandi mostri sacri della Settima Arte che lo hanno preceduto.

Non è un caso, infatti, che, durante la sua carriera, sia stato spesso paragonato a nomi come Marlon Brando, per via del suo carattere ribelle e anticonformista, e James Dean, per la fragilità e la malinconia camuffata dalla (finta) sicurezza che contraddistingue i suoi ruoli sul grande schermo così come la sua persona nella vita di tutti i giorni.


Il lungo cammino di Depp inizia a Owensboro, una piccola cittadina dello stato del Kentucky, il 9 giugno 1963. Suo padre John Christopher Depp Sr. è un ingegnere comunale e sua madre Betty Sue Palmer è una cameriera.

Nelle sue vene scorre sangue cherokee, popolazione nativo americana con la quale ha sempre dichiarato di trovarsi in perfetta simbiosi spirituale e ideologica. Lo confermano in pieno alcuni dei suoi 13 tatuaggi presenti in diverse parti del corpo.

Da giovanissimo, Johnny inizia subito ad interessarsi alla musica, privilegiando il genere Rock, che lo appassiona a tal punto da spingerlo ad imbracciare una chitarra e sognare una carriera da musicista.

Il suo carattere difficile e scontroso lo coinvolge spesso in risse da bar, e comincia inoltre a prendere confidenza con droghe e alcool, due acerrimi nemici con cui si troverà a combattere per l’intera giovinezza.

Lasciata la scuola prima di aver conseguito il diploma, si allontana da casa ed è costretto a vivere in una macchina (un’Impala del ’67) con il suo migliore amico, cercandosi quotidianamente umili lavoretti che gli consentano di guadagnarsi qualche spicciolo per riempire lo stomaco.

In quegli anni, dà vita insieme ad alcuni amici alla band The Kids, che gli consente, grazie ad alcune performance nei bar locali, di sfoggiare il suo talento di chitarrista.
Tuttavia, la band non riesce a sfondare e si scioglie quando Depp, insieme alla sua prima moglie Lori Anne Allison, sposata nell’83, si trasferisce a Los Angeles in cerca di fortuna e desideroso di tentare un altro tipo di carriera: quella di attore.


Dopo aver divorziato dalla Allison, conosce Nicolas Cage, all’epoca semisconosciuto e con all’attivo solo qualche partecipazione secondaria in alcuni film diretti dallo zio Francis Ford Coppola, che intravede in quel giovane ragazzo un talento e una personalità particolare e lo incoraggia a perseguire i suoi ideali e a partecipare a qualche provino per farsi conoscere.

Siamo nel 1984, e proprio in quel periodo è in corso un’audizione per un piccolo film horror prodotto da una compagnia indipendente appena fondata. Si tratta di “Nightmare – Dal profondo della notte”, considerato oggi una pietra miliare del genere, e la compagnia che lo produsse era la New Line Cinema, divenuta una major del settore.
Il provino sostenuto da Depp convince il regista Wes Craven ad affidargli una parte secondaria, facendogli interpretare il fidanzato della protagonista Heather Langenkamp.
Appena 21enne, Johnny ottiene così il suo primo ruolo cinematografico e la scena cult per eccellenza del film ha proprio lui come protagonista, in cui, dopo essersi appisolato sul letto con le cuffie in testa e la televisione accesa, viene letteralmente risucchiato e successivamente risputato completamente zuppo di sangue.

In seguito a questa sua prima esperienza recitativa, il giovane Depp inizia a considerare seriamente la possibilità di proiettarsi sulla carriera cinematografica abbandonando momentaneamente la musica.
A Los Angeles, frequenta alcuni corsi di recitazione e nel 1985 viene scritturato per il ruolo di protagonista maschile nella commedia “Posizioni promettenti” di George Bowers.
Purtroppo, la pellicola non ottiene il successo sperato e viene completamente ignorata da pubblico e critica, ricevendo altresì il disprezzo da parte dello stesso Depp, che lo considera uno dei principali fallimenti artistici della propria carriera.


Tuttavia, il flop riscontrato dal film non esercita significative ripercussioni sull’immagine dell’attore, all’epoca ancora anonimo e sconosciuto, che ha l’occasione di riscattarsi già dall’anno successivo, quando Oliver Stone lo inserisce nel cast del suo “Platoon”, dura e spietata visione della guerra del Vietnam che fa incetta di statuette all’annuale edizione degli Academy Awards, ottenendo i due riconoscimenti più ambiti quali miglior film e miglior regia.

L’entusiasmo degli autori e dei protagonisti (Charlie Sheen, Willem Dafoe, Tom Berenger) non è però altrettanto condiviso da Depp, che pur non essendo tra le figure portanti della pellicola, girò comunque diversi ciak che lo avrebbero potuto rendere quantomeno visibile. Quasi tutte le sue scene vennero eliminate in fase di montaggio, riducendo la sua performance a semplici ed insignificanti apparizioni che non aggiungono nulla di più alla compattezza dell’opera.
Questo fatto provocherà in lui un forte sconvolgimento, tanto da spingerlo, per sua stessa ammissione, a riguardarsi molto raramente nelle successive e numerose occasioni in cui reciterà per il grande e piccolo schermo.

Il 1987 è però un anno di grandi svolte per il nostro attore, che, in seguito all’abbandono di Jeff Yagher, ottiene il ruolo di punta nella serie televisiva “21 Jump Street”, alla quale prenderanno parte anche diversi volti allora sconosciuti ma divenuti oggi estremamente noti quali Brad Pitt, Richard Grieco, Josh Brolin, Shannen Doherty, Christina Applegate e tantissimi altri.
Grazie alla sua carismatica interpretazione del giovane e avvenente detective Tom Hanson, Depp consente alla serie di diventare una delle più seguite dagli spettatori americani sul finire degli anni ’80 sino all’inizio degli anni ’90.

Il suo nome comincia a diventare incredibilmente popolare, al punto che, ogni giorno, riceve migliaia di lettere dalle sue ammiratrici che gli rivolgono i propri consensi e la loro ammirazione nei suoi confronti.
Il clima sul set non è però dei più felici, infatti, nonostante sia considerato la spina dorsale della serie, Depp si sente intrappolato nello stereotipo del ‘belloccio’ il cui unico compito è quello di far impazzire le ragazzine per poi svanire nel nulla e non lasciare la minima traccia di sé. Nel 1990, decide così di abbandonare il suo personaggio in favore di ruoli più complessi ed introspettivi. “21 Jump Street” chiuderà i battenti nel 1991 dopo quattro stagioni positive.


Il ’90 è senza dubbio un anno fondamentale per Johnny, che, al contrario di molti attori appartenenti alla sua generazione, quali Tom Cruise, Brad Pitt e Robert Downey Jr., rifiuta di recitare in pellicole che gli garantirebbero un facile guadagno optando per altre dallo stampo dichiaratamente alternativo, creandosi così un’immagine di ‘antidivo’ e ‘outsider’ che preferisce seguire la sua vera natura anziché conformarsi a tutti gli altri colleghi ‘vittime’ e ‘schiavi’ dello Star System.

John Waters lo sceglie quindi come protagonista della commedia musicale “Cry Baby”, una sorta di “Grease” in chiave satirica e provocatoria, grazie alla quale ha l’occasione di recitare al fianco della rock-star Iggy Pop.
La pellicola viene presentata fuori concorso al 43° Festival di Cannes ottenendo riscontri positivi da parte della critica, che esprime apprezzamenti in merito alla performance di Depp, non raggiungendo però il successo di pubblico.

È grazie a Tim Burton che Johnny imbocca la giusta via verso il successo ‘alla sua maniera’, interpretando il ruolo di un freak escluso dalla società ne “Edward mani di forbice”.
L’immagine del ‘belloccio’ e niente più, che traspariva dal Tom Hanson di “21 Jump Street” lascia spazio a quella malinconica e spiazzante di Edward, un uomo creato artificialmente che ha delle forbici al posto delle mani.
Il film di Tim Burton, che diverrà presto il suo regista più affezionato nonché il suo alter ego cinematografico, è adorato dalla critica ed ottiene un ottimo riscontro anche da parte del pubblico, facendo conoscere il nome di Johnny Depp non più solo in patria ma anche all’estero.

Come il suo personaggio, anche nella realtà, Johnny si innamora perdutamente della co-protagonista Winona Ryder, e come simbolo del suo amore per lei, si farà tatuare sul braccio destro la scritta ‘Winona Forever’, modificata in seguito alla rottura della loro relazione in “Wino Forever” (ubriaco per sempre).

Grazie alla sua incredibile performance che rispecchia in pieno il suo animo e la sua immagine di ‘outsider’, Depp riceve la sua prima candidatura ai Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale.

Dopo un breve cameo in “Nightmare VI: la fine” nel 1991, prosegue il suo percorso in ruoli ‘difficili’ nel visionario film di Emir KusturicaArizona Dream”, ribattezzato da noi con il titolo “Il valzer del pesce freccia”, che annovera nel cast attori del calibro di Jerry Lewis, Faye Dunaway e un giovane Vincent Gallo.

Presentato al Festival di Berlino dove conquista l’Orso d’Argento per la miglior regia, il film è considerato un capolavoro dalla critica ma il pubblico ne prende le debite distanze, impedendo a Johnny Depp di affermarsi a livello commerciale.


Lo stravagante ruolo nella commedia “Benny & Joon” gli consente di ottenere la seconda nomination ai Golden Globe e con il drammatico “Buon compleanno Mr. Grape” torna ad interpretare un personaggio malinconico affiancando un giovanissimo Leonardo DiCaprio nel ruolo di un ragazzino handicappato.

Ma se la sua carriera attoriale inizia a prendere la giusta direzione, lo stesso non si può dire della sua vita privata, in particolar modo per le sue numerose e tormentate relazioni sentimentali che in quegli anni erano una sorta di ‘bomba a orologeria’.

Il 31 ottobre 1993 avviene un fatto assai spiacevole che sconvolgerà non solo l’opinione pubblica ma anche la più stretta sfera privata di Depp.
Fuori dal Viper Room, un rinomato locale di sua proprietà situato sul Sunset Boulevard di Los Angeles, si consuma la morte del giovane e promettente attore 23enne River Phoenix, avvenuta in seguito ad una overdose di cocaina mischiata ad eroina (definita in gergo tecnico ‘speedball’).
La sera della tragedia, Johnny si trovava sul palco del locale dove era impegnato in un’esibizione musicale insieme, tra gli altri, al bassista dei Red Hot Chili Peppers Michael Balzary, meglio noto come Flea. Phoenix varcò l’uscita qualche ora dopo la mezzanotte e si accasciò sul marciapiede in fin di vita. All’arrivo dell’ambulanza, chiamata dal fratello, l’altrettanto noto attore Joaquin Phoenix, non ci fu più nulla da fare e il povero River fu dichiarato morto.

Un altro fatto che mette in cattiva luce l’immagine pubblica di Johnny Depp avviene nel novembre del ’94, e lo vede protagonista insieme alla fidanzata di allora, la famosa modella Kate Moss, probabilmente una delle sue relazioni più instabili e tormentate, con la quale ha letteralmente fatto a pezzi una suite di un lussuoso albergo newyorkese durante una furiosa lite, in seguito alla quale venne arrestato. Il baccano e il tremendo frastuono fu denunciato, curiosamente, dall’ex membro della rock-band The Who Roger Daltrey (che stava nella stanza accanto), famosi nel loro periodo d’oro proprio per le loro numerose disavventure con le stanze d’albergo.

(continua)
Francesco Manca

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