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SHADOW
Un film di Federico Zampaglione - dur 80', Italia
Con Jake Muxworthy, Karina Testa, Ottaviano Blitch, Chris Coppola, Nuot Arquint

Shadow - L’ombra della guerra sull’Horror Italiano!
Suggestive inquadrature di boschi lussureggianti e montagne lambite da una nebbia insidiosa su cui si inerpica un ragazzo in mountain bike, è così che si apre Shadow, seconda prova dietro la macchina da presa di Federico Zampaglione, apprezzato cantautore e frontman dei Tiromancino, finalmente libero di esprimersi nel genere da lui sempre amato: l’Horror. Molti, in particolare coloro che lo conoscono solo per le sue raffinate melodie, forse storceranno un po’ il naso nel vedere l’artista Romano cimentarsi in un cinema tanto diverso dalle canzoni romantiche a cui ci ha fino ad oggi abituato, ma per tutti coloro che come noi amano il cinema del Terrore, la pellicola di Zampaglione giunge come una ventata di aria fresca nella palude stagnante di idee in cui la produzione nazionale ci aveva relegato.

Scritto dalla stesso Federico, insieme al padre Domenico ed a Giacomo Gensini, Shadow doveva essere inizialmente prodotto da Dario Argento, prima che gli impegni sul set di Giallo (ultima pellicola di Argento, ancora inedita in Italia, nda) lo costringessero ad abbandonare il progetto. Fortunatamente, nonostante l’Horror non sia in Italia uno dei generi considerati più proficui dai produttori, la “Blu Cinematografica” di Massimo Ferrero ha dato piena fiducia al regista e cantante, finanziando il suo sogno nel cassetto.

Apprezzato e premiato nei Festivals di Londra, Sitges, Trieste e, recentemente, di Orvieto, Shadow racconta la storia di David (Jake Muxworthy), un marine che ha combattuto in Iraq e per dimenticare gli orrori della guerra trascorre una licenza in quello che un amico gli ha descritto come il paradiso dei bikers, un luogo senza nome e senza tempo (in realtà i boschi alle spalle di Tarvisio). Ma la pace e la bellezza del posto sono ben presto incrinati dall’incontro con due cacciatori di frodo senza scrupoli (Ottaviano Blitch e Chris Coppola), che prima molestano, in una baita che da anche il titolo al film, Angeline (Karina Testa, attrice Francese già apprezzata in un altro Horror: Frontier(s) e nel cortometraggio Paris by the night of the Living Dead), una giovane turista che con David condivide la passione per la mountain bike e poi tentano di uccidere i due ragazzi, quando questi fanno fuggire alcuni cervi. Ma un incubo ben peggiore, una presenza malvagia che affonda le sue radici nel recente passato del soldato, li attende tutti nel fitto della foresta, dove una leggenda locale vuole si aggirino i fantasmi di donne, vecchi e bambini, vittime di un massacro perpetrato dai Tedeschi durante l’ultima guerra.

Impreziosito dalla splendida fotografia di Marco Bassano, la pellicola di Zampaglione è un omaggio ai maestri dell’Horror Italiano, che cita il cinema di Mario Bava, Lucio Fulci e dello stesso Argento, con un twist finale che strizza l’occhio ad Allucinazione perversa, di Adrian Lyne ed al più recente Dead End, diretto da Jean-Baptiste Andrea e Fabrice Canepa.

Atto di accusa contro la cupidigia insita nell’animo umano e contro tutte le guerre, Shadow ha anche il merito di averci fatto scoprire un interprete di cui siamo sicuri sentiremo ancora parlare: Nuot Arquint. Dal fisico asciutto ed il viso affilato, l’attore e ballerino svizzero da il volto ad una nuova icona del cinema della paura, il crudele Mortis, l’essenza stessa del Male. Con una fisicità che ricorda il triste mietitore de Il settimo Sigillo, capolavoro visionario di Ingmar Bergman, Arquint pur non avendo nessuna battuta, si insinua nel nostro subconscio, nutrendo le nostre più recondite paure e rimane nella mente dello spettatore ben oltre il termine della proiezione.

Eletto a paladino della rinascita del “Cinema Horror Italiano”, Zampaglione o, come ormai è stato ribattezzato dai fans: Zombiglione (per le affinità con il regista e rocker Americano Rob Zombie), dimostra con questo suo film tutto il suo amore per il genere e, visto i consensi dimostratigli dal pubblico, siamo certi che ci mostrerà ancora, in futuro, la sua anima Dark!

Roberto E. D’Onofrio

"C'è un pò di Liguria anche in "Shadow"
Per le scene più pericolose in cui Karina Testa e Jake Muxworthy, in mountain bike, vengono inseguiti da due cacciatori di frodo (Ottaviano Blitch e Chris Coppola), a fare da controfigura all'attrice Francese è stata chiamata Elisa Canepa, giovane campionessa Italiana di "Downhill" (una specialità delle gare di Mountain Bike) originaria di Pietra Ligure, dove vive e lavora tutt'ora. Se siete appassionati di questo sport o state iniziando a dare le prime pedalate, Elisa organizza giornate "Freeride" nella splendida cornice dell'entroterra Finalese.
Contatti: www.elicaride.com.

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