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Festival di Cannes 2009
62° Festival di Cannes Dal 13 al 24 maggio 2009


Altre risorse:
Speciale Festival di Cannes 2009

Link ai siti ufficiali:
Festival di Cannes
Quinzaine des Réalisateurs
Semaine Internationale de la Critique
Il Palais
Il mare
Coda per le proiezioni
CANNES, 20 MAGGIO 2009

La 62° edizione del Festival di Cannes si è svolta dal 13 al 24 maggio; anche quest'anno il Festival di Cinema più famoso del mondo (insieme alla Mostra del Cinema di Venezia) ha presentato alcune delle opere più interessanti della stagione, portando in competizione registi quali Jane Campion, Park Chan-wook, Lars Von Trier, Michael Haneke, Ang Lee, Ken Loach e Quentin Tarantino. Intorno al concorso ufficiale poi vi sono anche altre competizioni quali Un Certain Regard, Settimana Internazionale della Critica e Quinzaine des Réalisateurs in cui si possono trovare film magari meno famosi, ma altrettanto belli. Considerando che i titoli più blasonati spesso vengono distribuiti in Italia in tempi brevi, in genere cerchiamo di andare a visionare in queste occasioni quei film che difficilmente vedremo presto nel nostro Paese (anzi la maggior parte non verrà mai distribuita da noi). Tra l'altro è sempre una soddisfazione quando arriva in Italia, magari con uno o più anni di ritardo, un bel film che avevamo visto in occasione di un Festival: è successo negli anni scorsi con La banda e con Tony Manero, è successo questa settimana con Settimo cielo, uscito ora in Italia ma già visto da noi a Cannes il 17 maggio dell'anno scorso. Chissà quindi quali tra i tre film visti quest'anno arrivaranno in Italia e soprattutto quando.
Il primo dei film che abbiamo visto è uno di quelli presentati alla Quinzaine des Réalisateurs e si intitola La famille Wolberg.
La famiglia Wolberg
Simon Wolberg e la moglie
La figlia
LA FAMILLE WOLBERG di Axelle Ropert
Con Francois Damiens, Valerie Benguigui, Leopoldine Serre, Valentin Vigourt; Serge Bozon; Jean-Luc Bideau; Jocelyn Quivrin (Francia, 82')
Simon Wolberg è il sindaco di una cittadina francese e la sua vita ruota attorno al suo lavoro e alla sua famiglia. Tutto però cambierà con la scoperta di una relazione clandestina della moglie, con la figlia diciassettenne che aspetta la maggiore età per andarsene via di casa e con uno stato di salute che lo costringerà ad interrogarsi su cosa è veramente importante nella vita.

Una sorpresa questo piccolo film francese, opera prima come regista per la trentasettenne sceneggiatrice francese Axelle Ropert, nota soprattutto per aver scritto i tre film (La France, Mods, L'amitié) diretti dall'attore Serge Bozon che in questo film interpreta il cognato del protagonista. A dispetto della trama, La famille Wolberg affronta argomenti drammatici ma senza essere mai pesante né cercare la lacrimuccia facile, anzi il film si lascia vedere serenemente e spesso si sente in sala qualche risata. Un aspetto particolarmente riuscito della pellicola è il fatto che lo spettatore non sia onnisciente ma anzi sappia meno di quello che sanno i protagonisti; in questo modo durante il film a volte si assiste a scene o dialoghi apparentemente privi di senso, salvo poi capirli successivamente a fronte di nuove scoperte. Una pellicola quindi interessante supportata da un cast ben calibrato, con attori adatti ai personaggi interpretati: François Damiens, Valérie Benguigui, il già citato Serge Bozon, Jocelyn Quivrin (Syriana, L'impero dei lupi) e Jean-Christophe Bouvet (Marie Antoinette, Triplice inganno).
Stand italiano
Stand italiano
Stand scandinavo
Tra un film e l'altro è sempre un piacere passeggiare lungo La Promenade de la Croisette o magari visitare qualche stand per rifornirsi di riviste cinematografiche, cataloghi di festival o matariale informativo delle varie Film Commission. In particolare lo stand dell'Italia e quello dei paesi scandinavi, con una bellissima vista mare.
Il secondo film della giornata è ancora un film della Quinzaine des Réalisateurs, Here del regista di Singapore HO Tzu Nyen.
La locandina
Il protagonista
Il regista HO
HERE di HO Tzu Nyen
Con George Kuruvilla, John Low (Singapore - 86')
He Zhiyuan è un uomo di mezzaetà che dopo l'omicidio della moglie perde l'uso della parola e viene internato nell'Island Hospital dove i pazienti sono sottoposti a particolari terapie. Qui incontrerà un regista al lavoro su un docupentario sugli ospedali psichiatrici.

Non convince questa opera prima di HO Tzu Nyen, già regista di numerosi cortometraggi. Il film può rientrare nella categoria dei mockumentary, ovvero quei film girati come dei documentari ma anzichè riprendere la realtà sono prodotti di fiction. Di questo genere sono diversi film degli ultimi anni quali Death of a president o Riprendimi: Here però non riesce a sfruttare le possibilità offerte dal genere portando lo spettatore a chiedersi cosa serva riprendere un finto ospedale e intervistare finti pazienti. La regia ha qualche aspetto qua e là interessante (buono il sonoro) ma spesso induce troppo in inquadrature con voluttà artistiche e la ripetitività di alcune scene alla lunga stanca. Pochi gli applausi al termine del film anche perchè un discreto numero di spettatori aveva lasciato la sala ben prima della fine.
u
Artisti di strada
Palais Stephan
Teatro Lumiere
Dopo la delusione di Here abbiamo voluto chiudere la giornata andando sul sicuro e vedendo un bel film; si è optato quindi per Les herbes folles, l'ultimo film del grande regista francese Alain Resnais. Vedere un film del concorso ufficiale è sempre un'emozione particolare, soprattutto quando si entra nel gigantesco teatro Lumiere camminando, in mezzo a schiere di fotografi, sul celebre tappeto rosso delle star.
André Dussollier
Sabine Azéma
Il regista Resnais
LES HERBES FOLLES di Alain Resnais
Con Mathieu Amalric, Emmanuelle Devos, Sabine Azéma (Francia, Italy, 104')
Marguerite viene scippata all'uscita di un negozio; Georges ritrova il suo portafogli, rimane molto colpito da una fotografia della donna e cercherà in ogni modo di incontrarla di persona. La donna inizialmente si rifiuterà salvo poi...

È inutile svelare troppo la trama di questo bizzarro ed originale film: le azioni dei protagonisti infatti non sempre seguono una logica "normale" anzi la pellicola è proprio un omaggio alla follia e all'irrazionalità. I personaggi straniscono lo spettatore per la naturalezza con cui fanno cose paragossali, accompagnando il pubblico in un film divertente ed affascinante. La regia è fresca e ricercata, un'ottima prova di vitalità per un regista di 87 anni a dir poco venerato in Francia: all'ingresso di Resnais in sala tutto il pubblico si è alzato in piedi in un applauso durato svariati minuti. Buona anche la prova del cast, in particolare André Dussollier (Cuori, La masseria delle allodole, Parole, parole, parole), Sabine Azéma (Cuori, Una domenica in campagna), Anne Consigny (Lo scafandro e la farfalla, Nemico pubblico N. 1) e Mathieu Amalric (Quantum of Solace, Lo scafandro e la farfalla).
Altri stand
Brad Pitt e Angelina Jolie
La stazione dei treni
Per noi quest'anno Cannes finisce con questo bel film di Resnais, quindi poco prima del maggior evento della giornata: la proiezione di Inglorious Bastards di Tarantino. Per l'occasione sono state lanciate diverse magliette e cappellini mimetici promozionali del film aldilà delle transenne, dove i fan erano appostati da ore per poter scorgere il passaggio sul red carpet della coppia Brad Pitt e Angelina Jolie. Cannes è anche questo!
Marco Frassinelli
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