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Titolo:
Natale al cinema
da La vita è meravigliosa a A Christmas Carol


Autori: Gianluigi Negri e Roberto S. Tanzi
Casa Editrice: Edizioni Falsopiano
Pagine: 320
Prezzo: 15 euro
Sito internet: www.falsopiano.com
La vita è meravigliosa
Il miracolo della 34a strada
A Christmas Carol
Intervista a Gianluigi Negri e Roberto S. Tanzi

"Natale al cinema" (320 pp., 15 €) è, come dice lo stesso sottotitolo, una guida ai Christmas movie 'da La vita è meravigliosa a A Christmas Carol', nella versione in 3D di Robert Zemeckis attualmente nelle sale: l'hanno scritta per Falsopiano Gianluigi Negri e Roberto S. Tanzi.

"Scaldano i cuori, commuovono, vengono visti e rivisti ogni anno. E non necessariamente nel mese di dicembre. Sono i film di Natale. Anzi, i film sul Natale. Il Christmas movie è ormai diventato, specialmente negli Stati Uniti, un genere cinematografico": così viene spiegato il senso del volume dall'editore.

"Non un’enciclopedia sul Natale né un dizionario del Christmas movie, ma una sorta di viaggio sulla slitta per scoprire o riscoprire le favole più belle del cinema americano". Per saperne di più abbiamo intervistato gli autori.

Come nasce l'idea e la passione per i Christmas movie?
RST: Alcuni di questi film sono dei classici: “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, “Il miracolo della 34a strada” di George Seaton. Altri si avviano a diventarlo come “Una poltrona per due” di John Landis. In ogni modo sono opere di ottimo livello che non annoiano nemmeno dopo l’ennesima visione. Il Natale ha perso un po’ del suo smalto e molto del suo significato intrinseco, sia religioso che di valori e tradizioni, ma rimane una festa grande. Il cinema se ne è molto occupato e negli anni tutte le opere in qualche modo legate al Natale hanno disegnato, piano piano, un genere. Abbiamo cercato di identificarne gli aspetti.

GLN: L’idea nasce proprio dalla passione per questo filone. Un sottogenere che include film che scaldano i cuori, fanno stare bene e confortano: commedie o fantasy che si guardano e riguardano ogni anno, senza annoiare mai. E non necessariamente durante le feste. Nel libro trovano spazio, ovviamente, anche quei film horror o thriller, tutt’altro che rassicuranti, che colorano il Natale di nero.

Come avete diviso il lavoro tra voi?
RST: Abbiamo steso una filmografia, poi ognuno ha scelto i film di cui scrivere e gli argomenti da trattare. Tutto il lavoro è stato però un confronto continuo, giornaliero, fatto di scambi di opinioni, dati e ricerche.

GLN: Dopo aver pensato a come mettere in “ordine” i film che hanno come oggetto il Natale e le sue rappresentazioni, individuando nuclei tematici precisi, si è passati alla visione e all’analisi dei singoli film, con un lavoro di confronto quotidiano sulle parti del libro che contengono le curiosità, le canzoni, le frasi famose. Sugli approfondimenti critici, ognuno si è mosso in piena autonomia.

Perchè in Italia non c'è - a parte il fenomeno cinepanettoni - una tradizione di film di Natale secondo voi?
RST: Il Natale come lo conosciamo oggi, luccicante e spendaccione, viene da Oltreoceano. Il Christmas movie, come genere, nasce negli Stati Uniti nel dopoguerra. Ed è sempre lì che diverge e diventa anche nero e rosso sangue. Alla fine è diventato anche il nostro Natale, ma il cinema, poco incline a strappar lacrime e ai lieto fine, non lo ha mai metabolizzato del tutto. Per questo l’unica deriva non poteva che essere quella del Cinepanettone, un cascame della commedia all’italiana.

GLN: Non c’è una vera tradizione, ma vi sono opere importanti. Ad esempio, “Regalo di Natale” e “Parenti serpenti”. Ha detto bene Pupi Avati: o in Italia si è cattivi al cinema o il pubblico non ti segue. A differenza di quanto avviene nel cinema americano, un film italiano ha più “sapore” se si mostra cinico e spietato anziché buonista.

Quale tra i desideri della lettera a Babbo Natale vorreste vedere di più arrivare in Italia?
RST: Direi “The Children”, un horror natalizio del 2008 di Tom Shankland.

GLN: Il cartoon premio Oscar “A Christmas Carol” del 1971: un cortometraggio sconosciuto in Italia, della durata di 28 minuti, che si può vedere solo su YouTube. Nacque per la tv americana e poi uscì nei cinema: convinse tutti, al punto da meritarsi l’Oscar, caso più unico che raro per un prodotto televisivo.

Quale tra tutti quelli citati nel libro è il vostro 'film di Natale'? E perché?
RST: I miei film di Natale li ho citati all’inizio dell’intervista. Chiarire il perchè non è facilissimo. Ci sono tanti motivi e non solo di carattere strettamente cinematografico anche se, come ho detto, si tratta di classici indiscussi o quasi. Forse, semplicemente perché scaldano il cuore.

GLN: Non si può non dire “La vita è meravigliosa”. Ma se posso aggiungerne un altro, direi “A Christmas Story – Una storia di Natale” (1983) di Bob Clark: uno dei più bei film di sempre raccontato ad “altezza” di bambino.

Il Natale 2009 dal punto di vista cinematografico come vi sembra?
RST: La grande novità è Zemeckis di “A Christmas Carol” in 3D, con un grande Jim Carrey. Una storia che più natalizia non si può, con tanti adattamenti alle spalle ma che si rivede sempre volentieri specie se uscita dalla cinepresa di un duo magico come Zemeckis e Carrey.

GLN: Il Natale 2009, a differenza degli ultimi Natali in cui erano usciti film poco visti ma importanti come “Racconto di Natale” (2008) o “Fred Claus – Un fratello sotto l’albero” (2007), si presenta con un classico che è al tempo stesso un blockbuster (e viceversa): “A Christmas Carol” di Zemeckis.

Quali i vostri progetti nel campo cinematografico, avete altri libri in lavorazione?
RST: Le idee non mancano, ma per il momento ci godiamo le feste. Poi chissà, magari un’edizione ampliata di “Natale al cinema”.

GLN: Sì, al momento si sta pensando di aggiornare ogni due anni “Natale al cinema”, vista la vivacità del filone.

Carlo Griseri (cinefestival.blogosfere.it)
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